Chieti. Domani, venerdì 13, e domenica, 15 dicembre, al Teatro Marrucino di Chieti, andrà in scena l’opera “L’Italiana in Algeri”, dramma giocoso in due atti.
“Credo che con quest’opera – ha affermato Marco Napoleone, componente del cda del Marrucino – che conclude la stagione lirica, il Teatro abbia dato il proprio appoggio. Ringrazio il direttore artistico, abbiamo creduto nel suo progetto ed ora possiamo dire che il Teatro ha creato uno dei migliori cartelloni del panorama nazionale”.
“Abbiamo portato in scena il Macbeth – ha ricordato il direttore artistico, Ettore Pellegrino – che ha girato tutto l’Abruzzo e le Marche, abbiamo portato in scena Il Flauto Magico che ha registrato il tutto esaurito ed ora andiamo con questa opera. La produzione è tutta di marca Abruzzo – Chieti”.
“Questo è un cast formidabile – sottolineato il maestro concertatore Marco Moresco – molti di loro sono abruzzesi, questa regione è piena di ottimi artisti. Vorrei fare un ringraziamento al direttore artistico. La formazione di questo Teatro non è solo nella programmazione, ma anche nel valorizzare le persone della nostra regione. Ringrazio il Consiglio di Amministrazione che dà questa possibilità e l’onorevole Di Stefano che ha fato risorgere questo Teatro da una serie di situazioni difficili”.
Il libretto de “L’Italiana in Algeri” è di Angelo Anelli, le musiche di Gioachino Rossini. Questi sono i personaggi e gli interpreti: Mustafà interpretato da Luciano Di Pasquale, Elvira da Novella Bassano, Zulma da Marianna Petrecca, Haly da Nicola Ebau, Lindoro da Stefano Sorrentino, Isabella da Federica Carnevale e Taddeo da Fumitoshi Miyamoto. Ci sarà la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese – Coro del Teatro Marrucino. Il direttore e maestro al cembalo è Marco Moresco, la regia di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Nicola Trotta e il light designer di Ivano Ursini.
“Le prime due opere hanno visto impegnato sia il coro maschile che quello femminile – ha spiegato il direttore del coro, Paolo Speca – in questo caso c’è solo il coro maschile che ha un ruolo marginale. Ringrazio il direttore artistico che mi ha dato la possibilità di lavorare a Chieti per il primo anno. Questa è una situazione precaria, speriamo che possa diventare più stabile come è accaduto per l’Orchestra”.
“Per Il Flauto Magico – ha detto Cesare Di Martino, direttore amministrativo – abbiamo fatto il sold out sia per la prima che per la seconda serata, per il Macbeth abbiamo mantenuto i livelli degli altri anni. Per la Prosa c’è stato un incremento del 640%, invece per la Sinfonica si è passati da circa 30 spettatori a più di 200”.
Francesco Rapino