Il titolo poi, scritto in stampatello e in rosso, OSSESSIONI, evoca tutte quelle assurde follie che sono proprie delle menti più geniali e complesse, di chi ha sciolto le briglie della fantasia e si abbandona alle proprie parti oscure.
Il protagonista, o i protagonisti, dei vari racconti è ossessionato di volta in volta dagli oggetti o dai pensieri più disparati, quali possono essere una castagna, la mania di contare qualsiasi cosa, le suppellettili e tanti altri ancora.
Il filo logico si perde tra le innumerevoli elucubrazioni interiori, tra i pensieri sconnessi e martellanti, tra i meccanismi perversi di una mente iperattiva che non conosce tregua. Tutto ciò induce il lettore a riflettere sulla precarietà dell’equilibrio mentale, sulla labile linea di confine tra il sano e il malato, tra il saggio e il folle.