Quest’ultima ha sempre creduto nell’importanza di ogni forma di arte (musica, pittura, scrittura…) considerandola il mezzo più idoneo per “comunicare” le varie espressioni della disabilità. L’arte, infatti, non nasconde la mente né il corpo ed è di tutti e per tutti.
Basandosi sulla convinzione che la disabilità non vuol dire debolezza, rinuncia né dipendenza, in pochi anni l’Agave ha raggiunto obiettivi importantissimi, coinvolgendo (grazie al contributo della Fondazione Tercas) genitori e ragazzi in tre progetti “vivificatori”: “Genitori in viaggio”: formazione dei genitori sul tema della disabilità; “Il bruco diviene farfalla”:supporto all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro; “Autonomia per tutti”:guida nell’affrontare e vivere al meglio la quotidianità in mondo indipendente.
La determinazione e la voglia di condividere i propri progetti hanno anche permesso all’Agave di creare una “rete collaborativa” con diversi partner: Masci, San Nicolò calcio, Pro-Loco di Torricella e, come evidenziato sopra, Mark Kostaby.