Piatto forte delle nostre nonne, che di cucina povera ne sapevano qualcosa, sono tornate prepotentemente alla ribalta, tanto da trovare numerose varianti in giro per l’Abruzzo.
Questa è quella che si tramanda nella mia famiglia.
Ingredienti (per 6 persone):
un chilo di farina
250 grammi di lardo
Un chilo e mezzo di pomodori maturi
Una cipolla
Due cucchiai di olio d’oliva
Un pizzico di pepe e sale
Acqua
Formaggio pecorino grattugiato
Preparazione:
Scaldare in una padella l’olio. Aggiungervi il lardo tritato finemente e la cipolla tagliata a fette sottili. Quando sarà ben rosolata, versare i pomodori, il sale e il pepe. Far cuocere a fuoco basso.
A parte dividere la farina in due mucchi uguali e disporli a fontana sulla spianatoia. Aggiungere a una delle due parti il sale e acqua fredda sufficiente per l’impasto. Al centro dell’altra parte di farina versare acqua bollente, unendo un pizzico di sale. Impastare velocemente e unire questo secondo impasto al primo. Fare una sfoglia piuttosto spessa, infarinarla e avvolgerla al matterello. Tagliare con un coltello a punta, nel senso lungo del matterello, in modo da ottenere dei rettangoli. Tagliare ancora al centro (sempre nel senso della lunghezza). Sovrapporre i rettangoli e tagliarli di nuovo trasversalmente per ottenere delle striscioline cortissime, i “tajarill”.
Cuocere in abbondante acqua salata, scolare (ma non totalmente) e unire al sugo, spolverando formaggio a volontà.