Chieti. Gli eremi di Celestino sulla Majella patrimonio mondiale dell’umanità. Nasce un comitato per il riconoscimento Unesco degli antichi luoghi di preghiera del Papa del Morrone.
L’Ente Parco Nazionale della Maiella ha avviato da tempo un percorso incentrato sulla conoscenza e sulla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale del complesso Maiella-Morrone. Un forte input in questo senso si è avuto con l’aggiudicazione di un bando della Fondazione Telecom con il progetto dal titolo “Cultura e natura: l’eremitismo nella natura selvaggia del Parco della Majella”. Il progetto si pone come corollario di un’iniziativa più ampia che l’Ente Parco intende intraprendere, finalizzata al riconoscimento degli eremi celestini quale patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. L’iniziativa, promossa inizialmente dallo storico Licio Di Biase, presidente dell’Associazione Roccacaramanico, ha trovato un importante momento di stimolo in occasione dell’evento “Roccacaramanico Festival” del 11 agosto 2012, durante il quale è stato vivamente auspicata la formalizzazione del progetto.
La figura più celebre che ruota a questi luoghi è Frà Pietro del Morrone, un eremita originario del Molise che trascorse quasi tutta la sua esistenza tra le montagne impervie dell’Abruzzo, divenuto Papa con il nome di Celestino V nel 1294. Un personaggio che, nel territorio dell’Abruzzo adriatico e soprattutto nel complesso Maiella-Morrone, ha lasciato profondi segni e grandi legami con il territorio. Nel silenzio delle rupi e dei boschi della Maiella e del Morrone, immerso nel verde di quella natura ancora oggi incontaminata, Frà Pietro ci ha lasciato i suoi Eremi. Luoghi di meditazione e testimonianza di una religiosità ancorata al territorio, fatta di raccoglimento, privazione e ascesi. S. Spirito a Maiella, S. Bartolomeo in Legio, S. Giovanni all’Orfento, la Madonna dell’Altare, S. Maria del Morrone, S. Onofrio del Morrone, Santa Croce del Morrone e Santo Spirito del Morrone: questi sono stati i sacri luoghi della meditazione di Celestino V e dei suoi primi seguaci in quel teatro eremitico rappresentato dal complesso Maiella-Morrone, per cui si vuole avviare questa grande iniziativa, per la richiesta di riconoscimento da parte dell’Unesco di questi Eremi Celestini quale Patrimonio dell’Umanità.
Per alcuni, quindi, è giunto il momento di valorizzare un patrimonio che appartiene a tutto l’Abruzzo: gli Eremi Celestiniani, di grande importanza, fascino e suggestione sia sotto l’aspetto religioso che storico-culturale ed ambientale. Per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, L’Ente Parco ha raccolto l’adesione dei rappresentanti di prestigiose istituzioni, invitate a costituire un comitato ristretto. Il Comitato ristretto per il riconoscimento degli Eremi Celestini quale “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” è formato da: Osvaldo Bevilacqua, giornalista Rai esperto di Eremi Celestini, Antonio Del Corvo, Presidente della Provincia di L’Aquila, Licio Di Biase, Presidente dell’associaizone Roccacaramanico, Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provincia di Chieti, Guerino Testa, Presidente della Provincia di Pescara, Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, Monsignor Angelo Spina, Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva, Gianfranco Giuliante, assessore regionale, ed è presieduto da Franco Iezzi, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale della Macella.
L’obiettivo principale del Comitato è rappresentato dal compimento dei passaggi formali previsti dal complesso procedimento, imposto dall’UNESCO, per l’ottenimento del riconoscimento “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Da un punto di vista operativo, successivamente alla formalizzazione della costituzione del comitato, saranno avviate le lunghe e complesse procedure di preparazione della documentazione necessaria all’ iscrizione degli Eremi Celestiniani nella lista propositiva italiana e contestualmente sarà organizzato un incontro per la presentazione dell’iniziativa al territorio.