Chieti. Nel cuore del Blockhaus, 2.100 m, la montagna che fu teatro degli scontri tra il neoesercito italiano ed i briganti della banda della Majella all’indomani dell’unità d’Italia. Sono ancora ben visibili i resti di fuochi nelle grotte, le incisioni su pietra che narrano i conflitti sociali ed il fortino in roccia che il neoesercito italiano costruì sulla sommità del rilievo.
La Settimana del Pianeta Terra, organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra ed in programma dal 14 al 21 ottobre su tutto il territorio nazionale, offrirà l’opportunità di andare alla ricerca dell’Abruzzo ma anche della Basilicata, del Molise mai viste prima. Partirà da Pretoro la geoescursione che porterà, anche con l’ausilio dei mezzi del Corpo Forestale dello Stato, a raggiungere la cima del Blockaus a quota 2100 metri. Sul luogo sono visibili i resti del fortino e si apre a sud il paesaggio nel fronte settentrionale della Majella. A est lo sguardo attraversa il mare adriatico dove nelle giornate più limpide si scorgono le isole Tremiti, la penisola del Gargano ed anche la costa Dalmata. Visitata la cima si proseguirà il sentiero di montagna su una cresta e si raggiungerà la tavola dei briganti, una località dove pastori e briganti hanno documentato la loro presenza con delle incisioni su roccia .
“Ma il paesaggio abruzzese costituisce un laboratorio a cielo aperto, un patrimonio geomorfologico di eccezionale valore – ha affermato Rodolfo Coccioni, vicepresidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra – tra i più straordinari ed accessibili, ideale per le ricerche, per la didattica e per comprendere e sviluppare le teorie delle Scienze della Terra”.
Durante La Settimana del Pianeta Terra a Chieti, attraverso geoescursioni, spicca quella alle Grotte del Cavallone, esperimenti, conferenze didattiche, drammatizzazioni e collaborazioni con alcuni musei della Regione e con l’Università di Chieti, gli studenti ed i cittadini conosceranno più da vicino una Terra in movimento, le sue risorse e le metodologie usate per studiarla. L’ approccio rigoroso, ma divertente, permetterà di conoscere la struttura della crosta terrestre, fenomeni come nascita e crescita delle catene montuose, apertura di nuovi oceani, terremoti e fenomeni vulcanici, cambiamenti climatici. “Geocando” con i ciottoli, o meglio analizzando i reperti autentici provenienti dalle collezioni dei Licei della città e della società Geoplanet di Città Sant’Angelo, i ragazzi comprenderanno le proprietà dei minerali e delle r occe, i loro usi, i metodi di studio. Rifletteranno sul rischio idrogeologico, sull’erosione costiera, su frane e alluvioni. Simuleranno scontri tra placche e deriva dei continenti. Lo scopo è di mostrare l’importanza che le conoscenze di base delle Scienze della Terra rivestono per la comprensione della realtà che ci circonda, con particolare riguardo al rapporto tra salvaguardia degli equilibri naturali e qualità della vita.