Erede di un progetto di fine Ottocento, non attuato, che lo vuole emblema della nuova città sul mare protesa verso ambiziosi progetti turistici, e rimasto velleitario il tentativo di realizzarlo nei primi del Novecento, finalmente il Kursaal prende vita come sede del Club marino venendo inaugurato nell’agosto 1913, ad un piano e in stile neoclassico, con l’ampia fronte principale significativamente rivolta verso lo stabilimento dei bagni marini e l’incantevole panorama della spiaggia.
Originariamente, e per i decenni successivi, punto focale della vita mondana e dell’epicureismo vacanziero, nel 1929 il Kursaal, seguendo la costituzione di una apposita Società anonima per azioni, viene sopraelevato trasformandosi in albergo, tra i più noti, frequentati e lussuosi della regione.
Sandro Galantini per la prima volta ripercorre, con il supporto di una folta documentazione archivistica, giornalistica, bibliografica e iconografica, la lunga vicenda del Kursaal, senz’altro tra le emergenze più emblematiche dell’organizzazione del tempo libero in Abruzzo, descrivendo anche i piaceri post-balnea che nel periodo giolittiano rendevano gaudente la raffinata borghesia vacanziera, in gara con la nobiltà per il prestigio sociale.
E poi i “fasti” del Ventennio, quando lo splendore del Kursaal raggiunge il suo apice, tra giochi, manifestazioni culturali e sportive, grandiosi ricevimenti e ospiti illustri che si alternano nei suoi “saloni dorati”, quindi gli svaghi, i giochi e i balli che furoreggiano nel secondo dopoguerra sino agli anni Sessanta, ormai alle porte del malinconico declino del “tempio” rappresentativo della storia balneare di Giulianova.