Giulianova. Mercoledì 8 agosto, alle ore 21, al Palazzo Kursaal di Giulianova Lido sarà presentato il volume “La Vedetta Elegante” di Giulianova. Ottavo volume della collana “Documenta” della Casa Editrice Ricerche&Redazioni di Damiani&Marramà, firmato dallo storico Sandro Galantini (ricerca documentaria e iconografica è stata curata da Fausto Eugeni e Anna Eugeni) e realizzato su progetto dell’Associazione Culturale “Gruppo Orao” di Giulianova, l’elegante libro descrive in modo minuzioso e documentatissimo la storia del Kursaal di Giulianova. Palazzo al centro spesso della polemica politica diventa oggetto di ricerca storica.
Erede di un progetto di fine Ottocento, non attuato, che lo vuole emblema della nuova città sul mare protesa verso ambiziosi progetti turistici, e rimasto velleitario il tentativo di realizzarlo nei primi del Novecento, finalmente il Kursaal prende vita come sede del Club marino venendo inaugurato nell’agosto 1913, ad un piano e in stile neoclassico, con l’ampia fronte principale significativamente rivolta verso lo stabilimento dei bagni marini e l’incantevole panorama della spiaggia.
Originariamente, e per i decenni successivi, punto focale della vita mondana e dell’epicureismo vacanziero, nel 1929 il Kursaal, seguendo la costituzione di una apposita Società anonima per azioni, viene sopraelevato trasformandosi in albergo, tra i più noti, frequentati e lussuosi della regione.
Sandro Galantini per la prima volta ripercorre, con il supporto di una folta documentazione archivistica, giornalistica, bibliografica e iconografica, la lunga vicenda del Kursaal, senz’altro tra le emergenze più emblematiche dell’organizzazione del tempo libero in Abruzzo, descrivendo anche i piaceri post-balnea che nel periodo giolittiano rendevano gaudente la raffinata borghesia vacanziera, in gara con la nobiltà per il prestigio sociale.
E poi i “fasti” del Ventennio, quando lo splendore del Kursaal raggiunge il suo apice, tra giochi, manifestazioni culturali e sportive, grandiosi ricevimenti e ospiti illustri che si alternano nei suoi “saloni dorati”, quindi gli svaghi, i giochi e i balli che furoreggiano nel secondo dopoguerra sino agli anni Sessanta, ormai alle porte del malinconico declino del “tempio” rappresentativo della storia balneare di Giulianova.