Al via la VII edizione di ‘Un mosaico per Tornareccio’

gigliotti_di_nisio_pallanteTornareccio.Ventisette nuovi bozzetti, due mostre e la straordinaria Via Crucis di mosaici, che porta 57 il numero di opere installate nel “museo a cielo aperto” di Tornareccio, visibili tutto l’anno sulle facciate di varie abitazioni.

L’edizione numero VII di “Un Mosaico per Tornareccio”, il progetto ideato dal mecenate Alfredo Paglione, nativo del borgo in provincia di Chieti, si annuncia quanto mai ricca e coinvolgente, nell’anno del centenario della nascita di Aligi Sassu, il cui mosaico “Il cavallo rosso” è da sempre il logo della manifestazione. L’iniziativa, promossa dall’associazione Amici del Mosaico Artistico di Tornareccio, è curata quest’anno dal critico d’arte Guglielmo Gigliotti.
“Quando sono arrivato da Roma – ha detto Guglielmo Gigliotti – mi sono fatto un giro per il Corso Marrucino e volevo visitare il Palazzo de Mayo da fuori, invece l’ho trovato aperto, era aperto fino alle 23, allora ho deciso di visitarlo anche all’interno ed ho trovato il personale molto accogliente. Come curatore di mostre, posso dire che l’Italia è allo sfascio, si sta smantellando tutto, non ci stanno i fondi per i Musei molti dei quali stanno chiudendo, invece altri si stanno mantenendo con il volontariato. In questo momento di deriva economica, culturale e morale, la Fondazione Carichieti sta contribuendo a salvare la cultura e la moralità del paese. Però le iniziative di questa Fondazione non possono salvare l’Italia perché la cultura è un bene pubblico. Alfredo Paglione dice che l’arte è un emblema. Per quanto riguarda la scelta degli artisti, ho fatto in modo che ci fosse una gamma che fosse più completa possibile di linguaggi. Mi sono ispirato al principio che l’arte è il miele della vita. Va un ringraziamento a tutti i componenti della Fondazione Carichieti perché ho lavorato e mi sono divertito. Non vedo l’ora che ci sia l’inaugurazione della mostra e speriamo che si continui su questa via”.
Dopo la posa in opera e la benedizione del mosaico di apertura della Via Crucis “L’adorazione della croce” di Maurizio Bottoni, dedicato a Giovanni Paolo II, avvenute lo scorso 16 aprile alla presenza dell’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte, la manifestazione entra nel vivo domani, sabato 28 luglio alle 17.30, con la cerimonia che si terrà presso il salone polifunzionale “Remo Gaspari” in via don Bosco. Saranno presentati i 27 nuovi bozzetti a tema libero degli artisti Paola Babini, Gabriele Boetto, Bruno Ceccobelli, Elvio Chiricozzi, Stefania Di Carlantonio, Alberto Di Fabio, Mauro Di Silvestre, Stefano Di Stasio, Salvatore Dominelli, Pablo Echaurren, Stefania Fabrizi, Sergio Fermariello, Felice Levini, H. H. Lim, Giancarlo Limoni, Gianluca Murasecchi, Luca Padroni, Claudio Palmieri, Luca Maria Patella, Claudia Peill, Salvatore Pupillo, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Massimo Ruiu, Francesco Vaccaro, Marco Verrelli, Luca Vernizzi. Come sempre, saranno i visitatori, insieme ad una giuria di esperti, a scegliere quelli da trasformare in mosaici nel 2013. Per votare, c’è tempo fino al 28 agosto: l’annuncio del vincitore ci sarà il 30 agosto, in occasione dell’evento conclusivo. I bozzetti rimarranno comunque in esposizione fino al 23 settembre, in occasione di Tornareccio Regina di Miele. Inoltre, verranno inaugurate le mostre personali di Paolo Borgi e Gigino Falconi, gli artisti che hanno ricevuto più consensi nel 2011. Le esposizioni sono a cura di Elisa Betti, studiosa d’arte e coordinatrice della manifestazione.
“Il Palazzo De Mayo – ha spiegato Elsa Betti – è una sede importante per la cultura regionale e per l’Italia centrale, anche la mostra di Sassu è molto importante. Siamo quindi orgogliosi di essere qui. Questa mostra è stata allestita nell’anno del centenario della nascita di Aligi Sassu ed in questa manifestazione lo abbiamo voluto omaggiare. Tornareccio è un comune minuscolo nel quale saranno esposti 57 mosaici, per un comune così piccoli è un numero altissimo. L’importanza della mostra è grande e la risonanza cresce di anno in anno. La manifestazione ha un qualcosa di molto forte che è il rapporto con la città di Ravenna per la realizzazione dei mosaici. Il sodalizio è molto forte e in sette anni si è creata una sorta di famiglia”.
Nel corso della VII edizione, sarà anche installata in via del Carmine la straordinaria Via Crucis di mosaici, raffigurante le quindici stazioni dipinte nel 2011 da altrettanti artisti contemporanei. La benedizione dell’intera opera è prevista per il 30 agosto. Come sempre, anche quest’annole opere sono realizzate dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna, di Marco Santi. Anche per questa edizione, l’associazione Amici del Mosaico Artistico, ha realizzato un catalogo contenente testi critici, i 27 bozzetti con le biografie degli autori, le opere di Borghi e Falconi esposte, e tutti i mosaici realizzati finora. Ai 57 mosaici visitabili in paese, va aggiunto quello donato al Comune di Poggio Picense nel 2010, come segno di solidarietà e amicizia per la popolazione colpita dal sisma. I 15 nuovi mosaici sono stati finanziati da: Adi apicoltura, Banca di Credito, Cooperativa Sangro Teatina di Atessa, Michele e Roberta Berardi, Nicola Falcocchio, famiglia Luigi Iacovanelli, Manfredi Finocchio, Fondazione Carichieti, Nadia e Aquilino Marchetti, Alfredo Paglione, Luciana e Nicola Pili, Veronica e Tiziano Sciotti, Comune di Tornareccio. “Un mosaico per Tornareccio” gode del contributo di Regione Abruzzo, Comune di Tornareccio, Fondazione Carichieti, Bcc Sangro Teatina, e del patrocinio della Provincia di Chieti – Tesori e Sapori dell’Abruzzo Montano, dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Crocevia-Fondazione Alfredo e Tersita Paglione, associazione La Città del Miele.
“Ringrazio il presidente della Fondazione Carichieti Di Nisio – ha concluso il sindaco di Tornareccio, Nicola Pallante – per la sensibilità verso questo progetto ed il curatore Guglielmo Gigliotti, ringrazio anche la Regione e tutti gli Enti che sostengono questo progetto. Sette anni fa era una sfida ed ora è diventato un progetto concreto e reale, è cresciuto sempre di più fino ad essere diventato un evento di livello nazionale. In un paese che ha il 60% del patrimonio archeologico e culturale del mondo, la cultura meriterebbe sicuramente maggiore considerazione. Spero che questo progetto cresca ancora di più”.
Francesco Rapino

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