Francavilla al Mare. Si terrà mercoledì 12 luglio alle ore 21, presso il Museo Michetti di Francavilla al mare, il recital teatral-musicale “Un Atelier culturale: il Cenacolo Michettiano” ideato e diretto da Davide Cavuti con la partecipazione dell’attrice e studiosa Franca Minnucci, mentre le musiche saranno eseguite da Gianluigi Fiordaliso al violoncello e da Andrea Castelfranato alla chitarra.
Parteciperanno anche I Violoncellieri compagine formata da giovani musicisti di violoncello. La serata è organizzata dal Comune di Francavilla in collaborazione con la “Stagione dei Concerti e del Teatro F.P. Michetti” diretta dal maestro Davide Cavuti ed è legata all’evento “Nella gioia del sole. Michetti e il cenacolo di Francavilla”.
Il Recital teatral-musicale dal titolo “Un Atelier culturale: il Cenacolo Michettiano” è andato in scena per la prima volta nel 2003 a Budapest all’interno della prestigiosa stagione di concerti ungherese: è un omaggio che il compositore francavillese Davide Cavuti ha realizzato per i tre grandi Figli dell’Abruzzo, Francesco Paolo Michetti, Gabriele D’Annunzio e Francesco Paolo Tosti.
“Era il Convento di Michetti, un’oasi di vita: voci, rime, suoni, colori e tanto sentimento. riferisce una nota del direttore artistico Davide Cavuti – È una grande gioia poter far rivivere quelle emozioni, celebrare l’atmosfera che si respirava nel Cenacolo michettiano nel Parco Villanesi, un luogo che si presta a manifestazioni culturali di grande livello”.
La presenza dell’attrice e studiosa dannunziana Franca Minnucci introdurrà un quadro dedicato a Eleonora Duse e all’opera teatrale “La Figlia di Jorio” di D’Dannunzio e ispirata al quadro di Francesco Paolo Michetti. Il 1904 rappresenta per D’Annunzio e la Duse una data chiave per comprendere fino in fondo il loro tormentato rapporto, perché è anche l’anno dell’epistolario e soprattutto della “Figlia di Iorio”, scritto dal poeta per la sua Divina, ma poi affidato ad Irma Gramatica: questo uno dei motivi di una profonda rottura tra i due amanti, ma soprattutto origine di doloroso pentimento dell’autore dopo la scomparsa dell’attrice: “è morta quella che non meritai”.
“Non è stata solo una storia d’amore, una passione condivisa – rivela l’artista Minnucci – ma soprattutto una relazione di autentica stima reciproca. Un rapporto assolutamente paritario: siamo di fronte ad un’attrice al cospetto del suo autore. Dopo il distacco tra i due, a Eleonora mancherà più il poeta che l’uomo”. Sarà sempre il cuore della Duse a dover scontare il dolore di una passione, il vero martirio della sua esistenza, che neanche la sua malattia avrebbe mai potuto procurarle.
“Ma in quella sofferenza, che è sempre l’eterna condanna ma anche la stagione più amica e preziosa degli eletti, la rivelazione delle parole avrà un suono diverso, ora meno ostile e amaro: in una “Notte di luna calante” – recitano le note di presentazione del Recital – potrà anche accadere di scoprire il ‘velo’ sui profili di un calco. E parlare con Eleonora. Ma stavolta, insieme al poeta, assetati di lei, ci faremo distrarre dallo sguardo sacro e pulito delle sue parole. E getteremo via, per sempre, dal suo volto, quel sipario inutile, bugiardo. Sarà D’Annunzio stesso che ce lo chiederà”.