L’Aquila, i disagi dei giovani aquilani in mostra

laquila_terremotoL’Aquila. Chiuderà domani la mostra “The urban lanscape: trasformations”, allestita dal Liceo Artistico “Muzi” dell’Aquila nel il chiostro di San Domenico, a conclusione di un impegnativo percorso didattico. L’iniziativa era stata avviata lo scorso 19 maggio, nell’ambito della Notte dei Musei.

L’esposizione, patrocinata dal Comune dell’Aquila, ha ripercorso gli itinerari del cambiamento nella vita della città, visti attraverso lo stravolgimento e la progressiva ridefinizione degli spazi urbani. “D’altra parte” si legge in una nota dello stesso Liceo Artistico Aquilano “è stato proprio il cambiamento nell’uso degli spazi a determinare le attuali massicce trasformazioni nel paesaggio urbano: trasferimenti, traslochi, spostamenti, spazi violati e forzatamente urbanizzati, altri abbandonati, transennati, lentamente recuperati, o dimenticati”.

Protagonisti dell’evento sono stati gli studenti dell’Istituto, i quali hanno voluto esprimere il loro disagio per l’improvvisa riduzione dello spazio urbano, subita con il terremoto, e il conseguente venir meno dei riferimenti della vita civile, sociale e personale.

L’oggetto dell’analisi è stata piazza di San Marciano, rappresentativa di uno dei quarti che si costituirono al momento della fondazione. “Ora si trova in zona rossa e, per questo, rappresenta la nostalgia per uno spazio tradizionale di incontro, scambio, memoria, ben diverso dai moderni luoghi di aggregazione come i centri commerciali. La piazza e la chiesa sono state occasione di ricerche storico-artistiche, sopralluoghi, rilievi, interviste, laboratori; infine il chiostro di San Domenico è diventato, non a caso, contenitore della piazza stessa, in un rimando continuo tra il dentro e il fuori, lo spazio interno e quello esterno, lo spazio perso e quello ritrovato, la sopravvivenza e la distruzione”.

Sotto il portico e nella corte di San Domenico, l’allestimento ha mostrato le fasi metodologico-didattiche del percorso, attraverso l’esposizione dei lavori prodotti nel corso dei laboratori: fotografie, rappresentazioni plastiche delle onde sismiche che propagano energia e generano trasformazione, pezzi di città riprodotti sui frammenti di un otre di terracotta, opere recuperate nel corso degli anni e che rappresentano la memoria storica della scuola e la sua vocazione a fare dell’arte l’ispirazione quotidiana della propria attività.

Come sottofondo, è stata scelta la musica curata dal Conservatorio “Casella” dell’Aquila.

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