Roseto. In occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia e la trans fobia che si celebra il 17 maggio, il Comitato Arcigay per la provincia di Teramo invita ad un momento di riflessione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica ma soprattutto morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.
L’appuntamento è dalle 10 alle 13 di giovedì, in Piazza Libertà a Roseto.
“Molti di noi non conoscono la parola omofobia” si legge nella nota “eppure nel nostro Paese registriamo atti di discriminazione ogni giorno. Un recente rapporto del Consiglio d’Europa lancia l’allarme sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale. Pochi Paesi membri dell’Unione, infatti, hanno introdotto nei rispettivi ordinamenti il reato o l’aggravante di odio e violenza omofobica. Quanti ragazzi compiono atti di bullismo verso i propri coetanei in ragione di una reale o presunta omosessualità? Solo nell’ultimo anno sono centinaia le vittime. Sosteniamo che alla base della paura (fobia) manchi la conoscenza, manca infatti un concreto aiuto a quelle personalità insicure che si sentono minacciate dal diverso da sé. Quale aiuto migliore della conoscenza e condivisione?
Crediamo che in ogni uomo ci siano profonde convinzioni e che si sia predisposti al dialogo costruttivo, ma per avere uno scambio corretto c’è bisogno del giusto equilibrio tra il parlare e l’ascoltare. Noi crediamo che per vivere sia necessario un insieme di regole essenziali per una serenità interiore che si rifletta nelle nostre scelte ed azioni.
Spesso l’omofobia si basa su condanne ideologiche, politiche o religiose da cui trae nutrimento e soprattutto legittimazione. Non vogliamo fermarci a singole campagne di sensibilizzazione, desideriamo che ognuno di noi metta in circolo il proprio pensiero per un movimento di idee e cultura che sia il terreno dove far germogliare un domani migliore in questa società costituita sempre più da diverse culture, etnie e religioni, per un futuro in cui le persone abbiano la stessa dignità e siano giudicate per le azioni e non per quello che sono”.