L’evento conclude il progetto di collaborazione portato avanti dall’associazione e la scuola con l’obiettivo, come ha spiegato il presidente della Fidas teramana, Pasquale Di Patre, di promuovere “un gesto che, se compiuto anche solo dal 3 per cento della popolazione italiana, allevierebbe una necessità sempre impellente, soprattutto in estate”.
Il presidente, infatti, ribadisce come un semplice gesto, come è quello della donazione di sangue, può contribuire a salvare la vita di molte persone e a prendersi cura della propria, visto che donando si è sottoposti continuamente a controllo.
“E’ significativo pensare”, ha ribadito il dirigente scolastico Maria Letizia Fatigati, “quanto i bambini donino amore e sorrisi incondizionatamente, senza nulla in cambio. La donazione del sangue deve essere un gesto così spontaneo, un dono di amore incondizionato. E in questo senso la scuola, che è tradizionalmente portatrice di sani valori, non poteva non cogliere al volo questa opportunità”.
Molto entusiasti anche i giovani attori che hanno portato in scena la celebre tragedia con un’interpretazione davvero particolare, con la storia dei due innamorati ambientata nel territorio teramano, del quale, attraverso i dialoghi, sono stati evidenziati tradizioni e costumi. I dialoghi, in dialetto, hanno visto i bambini impegnati soprattutto da un punto di vista linguistico, dimostrando capacità di interpretazione e autoironia.