Si è svolto con successo di pubblico e di critica, all’Aurum di Pescara, l’evento ‘Ceremony for Sciolè. Sussidiario Antilogico di un Antiartista’. Patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, la due giorni ha celebrato i 25 anni di attività nel mondo dell’arte di Flavio Sciolè: artista riconosciuto a livello internazionale, è uno sperimentatore del cinema, delle performances, del teatro di ricerca e della poesia.
Nelle due giornate di Ceremony sono stati proiettati 100 video di Flavio Sciolè, per un totale di oltre 10 ore di proiezione, con 33 prime visioni. Silvia Moretta, curatrice dell’evento, spiega: ‘Prende il nome dal titolo della canzone “Ceremony” dei Joy Division. Le ossessioni, l’angoscia, l’inceppatura della mente sono i temi dell’anti-poetica di Flavio Sciolè, un artista puro che commette atti impuri; un artista che commette degli atti in etica coerente all’impurità.
I video hanno spaziato nelle varie zone attraversate dall’artista: dai cicli “Beat” noti a livello internazionale, ad i video storicizzati “Kristo 33”, “Giuda”, “Delirium” e “Aman4aman”. Sono stati proiettati 4 documentari, dei ritratti di: Dan Fante, Alberto Grifi (di cui ricorre il decennale dalla scomparsa), Renato Polselli e Romano Scavolini. L’installazione inedita “Dell’Arte Morta o Della Morte dell’Arte” completava il complesso progetto. Dice Sciolè: “ In una stanza giace un artista. Viene rinvenuta l’Arte, ciò che ne rimane. La distanza che ormai c’è tra l’uomo e l’arte pura è abissale, incolmabile. Dedico idealmente l’installazione a chi nei meandri della gioventù crea, ignaro delle lancette, ignaro di chi è pronto a tarpare le ali ad ogni beltà, ad ogni giovinezza”. Alla presentazione hanno partecipato l’assessore alla cultura Giovanni Di Iacovo ed il giornalista Maurizio Di Fazio. Di recente l’artista è stato ospite dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila che gli ha dedicato un seminario dal titolo “Di Sciolè o del Teatro Rimosso: vita, antiarte e miracoli intorno a Teatro Ateo” condotto dai proff. Marcello Gallucci e Carlo Nannicola. Conclude Sciolè: ‘Oggi è quasi impossibile fare arte reale. Tutti generano arte, dal ferroviere al postino. L’Arte deve venir fuori da un’istanza, da un’esigenza, non da un’hobbistica e dilettantistica smania ”. A corredo delle proiezioni, c’era un’esposizione di ritratti di Sciolè, scatti dei fotografi: Chiara Francesca Cirillo, Fabiana Appicciafuoco, Emanuele Vagni. La Kutmusic, label pescarese capitanata da Nicola Battista, nei giorni dell’evento ha rilasciato su SoundCloud alcuni rari pezzi di Sciolè tratti dal proprio archivio.
Flavio Sciolè ha all’attivo circa 400 opere video proiettate-premiate-segnalate in centinaia di Festivals nazionali e internazionali. Oltre 1000 le proiezioni in Italia (Rai Uno, 52a Esposizione Internazionale D’Arte La Biennale di Venezia 2007, MACRO, Romaeuropa) e nel mondo (Usa, Francia, Portogallo, Marocco, Grecia, Finlandia, Romania, Lituania, Macedonia, Argentina, Inghilterra, Germania, Russia, ecc).
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