Il rischio che si arrivi a tale drastica risoluzione è qualcosa di drammaticamente concreto: in un clima di riduzioni e tagli sulle spese, la cultura è il primo capitolo a rischio di decurtazione nel bilancio degli enti pubblici.
La conferenza stampa di stamani ha voluto fungere da allarme in una fase in cui la Regione sta lavorando all’approvazione del bilancio; oggi pomeriggio la Giunta si riunirà per l’approvazione dei fondi alla cultura stanziati per il 2012 che subiranno un ulteriore taglio rispetto all’anno trascorso. “Non ci sono più buchi per stringere ulteriormente la cinta” ha dichiarato Lucio Fumo, denunciando una situazione in cui si sta “azzerando la cultura”.
“Dal 2006 ad oggi l’Abruzzo ha perso il 76% dei contributi destinati allo spettacolo dal vivo; nel 2011 è stato applicato un taglio lineare medio del 65% che ha toccato sia Enti che producono spettacoli e concerti, sia quelli che li promuovono e li distribuiscono sul territorio” si legge nella nota promulgata dall’ISA.
“Non è pensabile mantenere un sistema di 1200 lavoratori all’interno della regione e garantire un’offerta artistica qualitativamente alta qualora si approvassero ulteriori tagli” – ha affermato Centi – “Ridimensionare i fondi alla cultura equivale a indebolire il sistema economico regionale e le nostre capacità competitive: la cultura è una vera e propria impresa che arricchisce il territorio perché non dà lavoro soltanto ad artisti e musicisti, ma crea un cospicuo e articolato indotto intorno agli spettacoli e agli eventi proposti nelle stagioni teatrali, coreutiche, liriche”. Centi ha evidenziato come l’attrattività delle manifestazioni culturali sia, da sempre, motore del turismo verso la costa e che l’Abruzzo si è sempre distinto nel panorama nazionale per l’esportazione delle colonne sonore, degli artisti e di altre risorse afferenti il campo delle arti.
“Vorrei che questa conferenza stampa servisse a riflettere per invertire un senso comune: quello che sottrarre finanziamenti alla cultura sia più accettabile e doveroso che sottrarli alle fabbriche. La cultura è un incentivo economico imprescindibile, oltre che il “pane degli animi”, come sosteneva Gelmetti, in occasione dei primi tagli che Tremonti aveva imposto sul FUS (fondo Unico per lo Spettacolo)” ha ribadito Fumo.
E’ intervenuto alla conferenza stampa anche Walter Tortoreto, docente universitario e critico musicale, recentemente insignito del Premio Carloni: “Bisogna smettere di far passare la cultura come interesse per divertire la gente. La cultura è una necessità civile”. Il professor Tortoreto ha aggiunto: “La Regione non spende fondi per la cultura e fa bella figura grazie a chi, nel settore culturale, opera in condizioni di volontariato”.
Stamani Centi e Fumo hanno fatto appello al Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano per incontrare i capigruppo; una delle proposte avanzate in conferenza stampa è quella di stornare quei fondi, inizialmente stanziati al settore dei trasporti, entro i mesi di febbraio- marzo. L’appello a considerare la gravità delle conseguenze prodotte da una politica di tagli al settore cultura è stata
inoltre rivolta alle associazioni sindacali e di categoria: “non vogliamo propugnare uno spirito garibaldino- ha dichiarato Enzo Rainaldi, Presidente del teatro L’Uovo – ma creare una sinergia tra le associazioni per la creazione di una piattaforma di lavoro”.
Elisa Giandomenico