Ortona. “La bellezza di Ortona e della sua costa ha lasciato tracce indelebili in più opere e componimenti. Non a caso, infatti, è stata immortalata nel “Trionfo della morte” di Gabriele D’Annunzio. Nel corso degli anni, purtroppo -ricorda il gruppo Amici di Beppe Grillo- si sono verificati numerosi eventi avversi, come il devastante incendio del 7 agosto 2013, che distrusse oltre 20 ettari di vegetazione nella zona Ripari di Giobbe e Torre Mucchia ed il seguente incendio in zona passeggiata orientale, avvenuto il 17 agosto 2013”.
Si legge cos in una nota degli Amici di Beppe Grillo di Ortona, che prosegue: “Da allora ad oggi -denuncia il gruppo Amici di Beppe Grillo Ortona- nulla è stato fatto per ripristinare la meravigliosa ricchezza della costa di Ortona. La tutela della nostra eredità ambientale non deve essere mai trascurata, sia perché lo riteniamo un dovere, sia per il potenziale ritorno economico ed occupazionale nel settore turistico. Memori della descrizione della costa ortonese data dal Vate e della saggezza popolare -continua il gruppo- abbiamo proposto di effettuare controlli idrogeologici per la messa in sicurezza del famoso strapiombo e di restituire al territorio il suo volto originario con la piantumazione a costi irrisori, di ginestre lungo il tratto di costa interessato. L’operazione non comporta ingenti spese né per la piantumazione, né per per la manutenzione, poiché la ginestra è una specie autoctona che non ha bisogno di particolari cure. Oltre alla tipica infiorescenza dorata e al profumo inconfondibile -sottolinea il gruppo Amici di Beppe Grillo- la ginestra presenta un apparato radicale molto sviluppato, che ha l’ulteriore pregio di trattenere il terreno argilloso, particolarmente friabile”.
“Il risultato -conclude il gruppo Amici di Beppe Grillo Ortona- sarebbe quello di restituire alla costa non solo il primordiale splendore, ma anche una maggior sicurezza idrogeologica. Tutto questo, nel rispetto della nostra eredità storica e culturale. Come era la costa di Ortona ai tempi di D’Annunzio?”.