Da secoli la Congrega di San Martino porta per le strade si San Valentino, la sera del 10 novembre, la sfilata dei cornuti: tradizione popolare che coinvolge tutti gli uomini del paesino sulla Majella, intrecciando la credenza popolare dell’inizio della stagione agraria alla goliardia più sfrenata. Varie e antiche le usanze, che vogliono i maschi sanvalentinesi passeggiare per i vicoli del borgo a “segnalare” le case colpite dall’infedeltà femminile lasciando una candela sull’uscio del malcapitato di turno, magari per mano dello stesso “cornificatore”. Quando il mattino seguente il segnalato si trovata costretto a riconoscere il peso gravante sulla propria testa, doveva scontare penitenza indossando per una giornata il cappotto al rovescio e il cappello di traverso, dato che le protuberanze frontali non permettono di calzarlo normalmente.
Un’usanza che si è protratta fino al terzo millennio, trascinandosi dietro quella della “reliquia”, un simbolo fallico in legno d’olivo che viene tramandato annualmente dall’ultimo sposato dell’anno passato a quello più fresco dell’anno in corso, che quest’anno è il giovane Davide Ricciutelli. Per passione, per goliardia e per motivi d’orgoglio, sono tanti gli abitanti e i curiosi che partecipano alla sfilata: d’altra parte, chi si nasconde in casa rischia di essere segnalato. Un’usanza che si è protratta fino al terzo millennio, trascinandosi dietro quella della “reliquia”, un simbolo fallico in legno d’olivo che viene tramandato annualmente dall’ultimo sposato dell’anno passato a quello più fresco dell’anno in corso, che quest’anno è il giovane Davide Ricciutelli. Per passione, per goliardia e per motivi d’orgoglio, sono tanti gli abitanti e i curiosi che partecipano alla sfilata: d’altra parte, chi si nasconde in casa rischia di essere segnalato.
Così, con cappelli appuntiti, scettri riportanti la data delle proprie corna, un piccolo “lazzaretto” sulla coppola, scambiandosi ironici auguri, guidati dallo stendardo della congrega e dal palco di corna addobbato a festa, scortati da campanacci, tamburi, stornelli e perfino un caprone barbuto, i cornuti hanno attraversato il centro storico di San Valentino, giungendo fino al cuore del paese, dove il passaggio di consegna della reliquia è culminato con la benedizione del novello corn…pardon, sposo ai fedeli a San Martino. Una reliquia virgulta e dorata che è stata scoperta per pochi istanti, prima di essere riposta sotto un velo e condotta in casa di Ricciutelli per proteggerla fino al prossimo 10 novembre.
“Chi le tê i le sà purtà, Sànde Martíne l’ajutarrà.
M’a chi le tè i nen le sà purtà, Sànde Martíne ce pòzza penzà”
Clicca e guarda il video: la sfilata dei cornuti
Clicca e guarda il video: la benedizione dei cornuti
{webgallery}stories/media2010/pescara/cornutisanvalentino{/webgallery}
Daniele Galli