Una riflessione sul mondo dell’istruzione, che è al tempo stesso un diario collettivo, un epistolario moderno e un dialogo sulla scuola di ieri e di oggi, al di là di tutte le riforme, possibili e impossibili.
“E come l’assassino torna sempre sul luogo del delitto”scrive Bindi “così io, ripercorrendo le tappe del mio lavoro, proverò ad indagare per capire che cavolo ho combinato nel mio cammino di insegnante, con la connivenza del sistema scolastico italiano. L’obiettivo è di ottenere una pagella, (questa volta da assegnare alla scuola) compilata da chi la scuola l’ha vissuta: gli studenti”.
È nata così una piccola grande inchiesta sul mondo dell’istruzione, che l’autore ha condotto tra più generazioni di suoi ex-alunni. Un libro spiazzante, nato tra i banchi e cresciuto attraverso i social network, che è al tempo stesso un pamphlet, un diario collettivo, un epistolario moderno e, sulla scia di don Lorenzo Milani, un dialogo sulla scuola di ieri e di oggi, al di là di tutte le riforme, possibili e impossibili.