Isola del Gran Sasso. E’ iniziata ufficialmente ieri pomeriggio, con il saluto del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri Mons. Michele Seccia, del padre provinciale passionista Piergiorgio Bartoli e del rettore del Santuario padre Natale Panetta, la XXXI edizione della Tendopoli nel Santuario di San Gabriele.
“E’ provvidenziale” ha detto Mons. Seccia “come la Tendopoli inizi all’indomani della Giornata Mondiale della Gioventù, a cui ho preso parte personalmente”. Il vescovo ha poi fatto una riflessione sul tema della Tendopoli “Alzati e risplendi”, sottolineando come sia importante coniugare il verbo “alzarsi” con “guardare”.
“Guardare” ha spiegato “nel senso di guardarsi intorno, ovvero la concretezza, il tenere i piedi per terra, cominciando dalla realtà che ciascuno vive. Ma anche guardarsi dentro, cercare di capire ciò che ci chiede il Signore. E infine guardare oltre, andare oltre gli ostacoli e le difficoltà che incontriamo. Guardare in alto, al cielo come San Gabriele, ma restando con i piedi per terra. Ecco, vi auguro di tornare a casa testimoniando la gioia dell’incontro”.
Il padre provinciale Bartali, riprendendo le parole del Papa pronunciate a Madrid, ha invitato i ragazzi ad alzarsi, a tirarsi su, per riflettere di luce propria. Padre Panetta, infine, ha ricordato come anche lui sia stato un tendopolista. “Conosco la fatica di questi giorni, ma poi al sabato si ha la gioia di aver camminato. Non si può credere di arrivare in cima senza faticare, senza camminare, accompagnati da chi ci precede: la parrocchia, il gruppo, la comunità”.
In serata, al termine del Tend Fest animato da Giacomo Petruccelli, è giunta la Fiaccola della Speranza, portata in staffetta dai podisti di Montorio al Vomano, partita da Ancona, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. Ad accoglierla, fra gli altri, l’assessore al turismo del comune di Isola Piergiorgio Possenti.
Questa mattina la prima relazione, “La preghiera, la dimora dell’amore” tenuta dalla giornalista Rai Costanza Miriano che ha dato il via ai lavori e alle riflessioni dei giovani presenti. Autrice del “Sposati e sii sottomessa, pratica estrema per donne senza paura” (Vallecchi), la Miriano ha parlato della preghiera che ha sperimentato nei momenti cruciali della sua vita, entrando poi nei contenuti del libro e parlando di “sottomissione, dolcezza delle donne, gioia di servire, disponibilità a farsi sconvolgere la vita. La donna come l’immacolata della medaglietta con le braccia aperte ad accettare quello che viene, il serpente sotto i piedi a schiacciare la nostra linguaccia biforcuta. Sposare un uomo, che appartiene irrimediabilmente a un’altra razza è un’impresa, ma è un’avventura meravigliosa. E’ la sfida dell’impegno, di giocarsi tutto, di accogliere e accompagnare nuove vite. Una sfida che si può affrontare solo se ognuno fa la sua parte. L’uomo deve incarnare la guida, la regola, l’autorevolezza. La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio. Sta alle donne, è scritto dentro di loro, accogliere la vita e continuare a farlo ogni giorno, anche quando la visione della camera dei figli dopo un pomeriggio di gioco fa venire voglia di prendere a testate la loro scrivania”.
In serata, tend fest con Walking without war. Domani, a partire dalle ore 9.30 sarà la volta di Claudia Koll con la relazione “Prima che sorga l’alba vegliamo nell’attesa”. Nel pomeriggio incontro e dialogo con la relatrice. In serata il tend-fest con gli spettacoli “L’Aquila vola con i ragazzi di Cesi” e “A volte ritornano” Jack in the mix.
Presenti anche quest’anno in Tendopoli, come da tradizione, un gruppo di ragazzi venezuelani che da sedici anni ormai sono gemellati con la Tendopoli italiana, e un ragazzo della Colombia, dove da due anni si fa l’esperienza della Tendopoli. Tutti di ritorno da Madrid dove hanno celebrato la Giornata Mondiale della Gioventù.