Chieti. Una folla di fedeli ha invaso il capoluogo teatino in occasione della Processione del Venerdì Santo, tradizione che a Chieti si ripete da oltre cinque secoli, tra le più antiche esistenti.
La toccante e suggestiva rievocazione della Passione di Cristo, con statue di grande valore artistico, si è svolta nelle principali strade del centro storico. Hanno partecipato le maggiori confraternite cittadine che hanno portato i simboli della Passione, i molti cantori e musicisti hanno accompagnato la Processione con le struggenti note del Miserere.
Questo è stato il percorso della Processione: Cattedrale piazza San Giustino, via Pollione, piazza Valignani, via De Lollis, piazza Matteotti, via Arniense, via dei Crociferi, via Vicoli, via Galiani, via degli Agostiniani, via Toppi, corso Marrucino, via dei Domenicani, largo Barbella, via Marcello, piazza Templi Romani, via Ravizza, via Zecca, piazza Trento e Trieste, corso Marrucino, via Pollione, piazza San Giustino Cattedrale.
Intanto l’amministrazione del sindaco Di Primio, attraverso l’Assessorato alla Promozione Turistica, ha commissionato un video relativo appunto alla Processione del Venerdì Santo della città di Chieti da accompagnare come valido supporto digitale alla procedura giuridica per la candidatura della stessa Processione a “Patrimonio immateriale dell’Unesco”.
“Con questa iniziativa dal pregevole risultato tecnico – ha commentato l’assessore Russo – la nostra amministrazione intende munire la città di Chieti di un supporto digitale artistico di una delle manifestazioni più importanti del suo patrimonio storico-culturale, andando pertanto ad integrare le stesse produzioni promozionali pregresse finanziate da questa amministrazione. Nell’ambito del video – ha specificato l’assessore – oltre alle riprese della stessa Processione, nell’intento di una fedele contestualizzazione, compariranno anche i maggiori luoghi d’arte della città, in particolare il Museo Costantino Barbella, il Museo Archeologico La Civitella, il Museo Villa Frigerj, gli Ipogei, i siti archeologici, le antiche chiese, i palazzi nobiliari e le vedute esterne della stessa Chieti”.
Francesco Rapino