Palena. E’ stata inaugurata presso il Castello Ducale “Sordello da Goito” di Palena una sala museale dedicata ad Ettore Maria Margadonna, scrittore, sceneggiatore, critico cinematografico e giornalista di successo.
Erano presenti all’evento le massime autorità tra le quali Don Kanto, Parroco del paese, , il Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio, la direttrice del Centro Regionale Beni Culturali, la dott.ssa Rosa Giammarco, il Prof. Gian Piero Consoli, docente di Storia e Critica cinematografica presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, Pasquale Di Mascio e Ugo Carozza dell’Associazione Culturale Palenese e l’ex Sindaco di Palena Fernando Della Grotta.
Moderatore è stato Gerardo Vittoria, compenentedell’Associazione Culturale Palenese. Ospite d’onore è stato Daniele Margadonna, figlio di Ettore Maria, che con il paese ha instaurato uno stretto legame, avendo già partecipato ad altre manifestazioni organizzate e promosse dall’Associazione Culturale Palenese.
A lui e al Sindaco è toccato il compito del taglio del nastro che ha decretato l’apertura ufficiale della sala-museo che costituisce il completamento della contigua pinacoteca e sala degli uomini illustri di Palena.
Tutti i cimeli fra i quali si segnalano copioni originali dei maggiori film scritti dallo sceneggiatore palenese, lettere personali, foto con dedica da parte di personaggi illustri del mondo del cinema, documenti personali e persino un busto scolpito sono stati accuratamente selezionati ed archiviati da Vincenzo Santilli. Il progetto della sala-museo dedicata a Margadonna ha radici molto lontane; l’ideatore del tutto fu il compianto e mai dimenticato Antonio Como, pittore e musicista palenese che già una decina di anni fa iniziò a pensare alla sua realizzazione.
Il logico prosecutore ne è stato il fratello dell’artista, Riccardo Como, segretariodell’Associazione Culturale Palenese, che con l’ex Sindaco Fernando Della Grotta ha reperito il materiale esposto.
Il nome di Ettore Maria Margadonna ha oltrepassato da decenni i confini nazionali grazie e soprattutto alla fortunata serie “Pane, amore e…” ma non bisogna dimenticare che lo stesso è stato anche economista, saggista, scrittore di successo (suo il volume “Dio semina gli uomini” ristampato nel 1995 dall’Editrice Majell) e giornalista affermato (è stato anche redattore capo del quotidiano socialista “L’Avanti” e collaboratore della rivista “Comoedia”).
E’ tuttavia il mondo del cinema a renderglil’onore che gli spetta; a tal proposito si ricordano le numerose collaborazioni con registi quali Dino Risi, Corrado D’Errico, Alberto Lattuada, Sergio Corbucci e Mario Soldati e tanti altri.
Fu grande amico di Federico Fellini per il quale recitò nel film “Lo Sceicco Bianco” e Luigi Comencini e diresse per un certo periodo anche Cinecittà e fu segretario della mostra cinematografica di Venezia.
La speranza per il futuro è che quanto esposto possa essere oggetto di studio per le generazioni a venire, magari anche in collaborazione con università e scuole di cinema.