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Pescara porta il “Vate” sull’Himalaya

Pescara. Era il 12 marzo 1863 e nell’inconsapevolezza di molti, Pescara dava i natali ad un uomo che sarebbe poi diventato scrittore, poeta, militare, politico, un simbolo del Decadentismo, tanto da identificarlo come il “Vate”, “il profeta”: Gabriele D’annunzio. E per dare il giusto lustro, a chi ha portato il nome del capoluogo adriatico nel mondo, l’amministrazione comunale celebra in gran stile l’anniversario della nascita del “Vate”.

D’Annunzio quale simbolo di modernità passa per un progetto innovativo, di ampissimo respiro che coinvolgerà scuole, università e Fondazioni; un progetto a livello internazionale che si ripeterà negli anni. Presentato quest’oggi dall’assessore alla cultura Seller, nella sala consiliare del Comune di Pescara, il progetto “Le vie di D’Annunzio” è nato a seguito delle intese instaurate con il Prof. Guerri, gli enti locali abruzzesi e l’esploratore Davide Peluzzi della Perigeo Explora.
Gabriele D’Annunzio diventa dunque filo conduttore di un viaggio reale e immaginario nei luoghi dell’Abruzzo dove egli stesso è nato, ha vissuto molteplice esperienze, ha amato, ideato e composto le sue opere.  “Dalle idee, – come ha evidenziato la Prof.ssa Busico,  consulente del dipartimento Informazione e Editoria della Presidenza dei Ministri-, si passa  alle cose concrete. Noi vogliamo valorizzare il territorio di Pescara, però attraverso un soggetto che ne ha fatto la storia”. Ognuno potrà apportare il proprio valido contributo a questo programma, anzi tutti sono chiamati a farlo, a partire dagli studenti. L’obiettivo è quello di realizzare un itinerario culturale europeo, mettendo il tutto in stretta correlazione con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Tre gli step predisposti: si partirà proprio da Pescara per approdare sul Gran Sasso,  dal Gran Sasso si passerà al Vittoriale, per esportare l’Abruzzo poi in un contesto internazionale, attraversando l’Europa a dimostrazione di una stretta comunicazione tra nazioni. Trofeo d’identità della terra d’Annunziana sarà inoltre una roccia del Gran Sasso con sopra inciso: “…Ove la pietra è figlia della Luce…” che sarà trasportata sino alle vette dell’Himalaya per tornare poi al Vittoriale. La roccia,  simbolo integrante del programma “Pietre e Popoli”, promosso dalla Perigeo Explora, ha lo scopo di esportare in tutto il mondo l’esigenza, perseguita dal nostro Paese, di una seria cooperazione internazionale.

Monica Coletti