Il vino di Villamagna si fregia del marchio Doc

montepulcianoVillamagna. Una produzione vitivinicola Doc. E’ quanto stabilito dalla Commissione Comitato Vino del Ministero delle Politiche Agricole e Sociali, che ha assegnato l’importante certificazione al vino rosso di Villamagna.

L’approvazione definitiva è giunta ieri, a conclusione di una lunga serie di procedure iniziate sei anni fa e finalmente culminate nel riconoscimento di una specifica Doc territoriale per la produzione di due vini: il “Villamagna” e il “Villamagna riserva”.

A produrli il 66% dei viticoltori del comprensorio comunale, che, assieme alle due cantine sociali e alle quattro cantine imbottigliatrici, vantano già numerosi premi, soprattutto nell’ambito di manifestazioni di rilievo quali il celebre Vinitaly.

Il territorio di Villamagna poggia, infatti, su una importante tradizione vitivinicola che affonda le sue origini negli anni ’60, quando si iniziò la produzione del vino in questione. A disposizione per la coltivazione circa 900 ettari di terreno in grado di produrre ben 30mila ettolitri di vino.

A caratterizzare il “Villamagna”, oltre ad alcuni parametri obbligatori come la formula del 95% di Montepulciano, è soprattutto la tecnica di coltivazione, che rispecchia sotto ogni punto di vista le metodologie del passato. Il vino Doc villamagnese, infatti, viene prodotto tramite una vinificazione senza arricchimento, segno che la qualità è già insita nel frutto.

Il riconoscimento della Doc, pertanto, non riguarda soltanto la produzione vitivinicola, ma anche la storia di un prodotto tipico locale, che ha visto coinvolti l’intero comprensorio comunale di Villamagna e parte dei terreni dei comuni confinanti di Bucchianico e Vacri.

“Si tratta di una grande opportunità – è stato il commento del sindaco Paolo Rosario Nicolò – per la cultura vitivinicola villamagnese. Sebbene non risolva tutti i problemi legati alla nostra agricoltura, è infatti un mezzo che permetterà di presentarci sul mercato con un prodotto di qualità”.

 

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