Giulianova. Nei giorni sabato 8 e domenica 9 gennaio si terrà, al Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova, la prima parte del corso in arte sacra Per una nuova iconografia della Madonna dello Splendore. Il corso è stato progettato dal Centro culturale San Francesco in collaborazione con i frati cappuccini di Giulianova, il Comitato per i festeggiamenti della Madonna dello Splendore e il Museo d’Arte dello Splendore. Rientra nel progetto culturale della CEI ed ha il patrocinio del Comune di Giulianova.
Il corso è stato aperto, su invito, a dodici giovani artisti, tutti laureati presso diverse Accademie italiane, che hanno già dimostrato una particolare sensibilità verso i temi sacri. L’invito è stato esteso anche alla giovanissima vincitrice del Premio Ettorre, organizzato lo scorso anno dallo stesso Centro culturale San Francesco per gli studenti dei licei artistici d’Abruzzo, Molise, Marche e Lazio. Il corso sarà strutturato in due parti: 8 e 9 gennaio e 5 e 6 febbraio 2011 che comprendono diversi segmenti incentrati sulla storia e la tradizione, sulla storia dell’arte, la biblistica, la teologia e la psicologia, tutte volte a rendere più consapevoli gli artisti nell’affrontare il tema del sacro, pur restando fermissima la loro libertà stilistica. Le opere saranno poi pubblicate nell’annuario della Madonna dello Splendore ed esposte durante i festeggiamenti. In un momento in cui l’arte e gli artisti, per ragioni diversificate, patiscono una grande mancanza di sostegno, al Centro culturale San Francesco piace ricordare le parole di Giovanni Paolo II nella Lettera agli artisti del 1999: “La società in effetti, ha bisogno di artisti, come ha bisogno di scienziati, di tecnici, di lavoratori, di professionisti, di testimoni della fede, di maestri, di padri e di madri, che garantiscano la crescita della persona e lo sviluppo della comunità attraverso quella altissima forma di arte che è “l’arte educativa”. Nel vasto panorama culturale di ogni nazione, gli artisti hanno il loro specifico posto. Proprio mentre obbediscono al loro estro, nella realizzazione di opere veramente valide e belle, essi non solo arricchiscono il patrimonio culturale di ciascuna nazione e dell’intera umanità, ma rendono anche un servizio sociale qualificato a vantaggio del bene comune”.