Giulianova. Una mostra fotografica insolita, quella presentata da Marco Calvarese per l’occasione, che dà il via al progetto “FotografArte”, appositamente ideato per la stagione artistica 2010/11 de “Il Nome della Rosa”. L’esposizione, in realtà, non ha nulla degli accenti lirici evocati dal titolo: si tratta infatti di un fotoromanzo moderno – liberamente ispirato ad un’opera dello scrittore e umorista Carlo Manzoni – dal carattere giallo. Una storia raccontata per immagini e divisa in capitoli, proprio come in un libro o in un film, ambientata nella Giulianova degli anni ’80: protagonisti un giornalista (alter ego dell’autore), coinvolto per caso in un finto suicidio, insieme a “un cane, un taxi, un investigatore, belle donne, dipinti e una pistola che non spara ma tinge tutto di… giallo!”.
Nella vicenda narrata, ‘scritta’ sia a colori che in bianco e nero – nel secondo caso il fotografo crea dei frammenti visivi da intendere come flashback all’interno dell’originale pellicola – si muovono personaggi tratti dalla vita quotidiana e dunque appartenenti alla comunità locale, tra i quali anche il direttore del quotidiano “La Città” Antonio D’Amore e quello di “Radio G” Francesco Marcozzi, che assume un ruolo di primo piano in questa sceneggiatura.
“Parole di luce” è pertanto espressione di una fotografia sociale che, oltre ad essere ‘specchio’ della realtà attuale, rivela al contempo la vera fisionomia dell’artista abruzzese, particolarmente attento al potere comunicativo delle immagini pur non trascurando la natura estetica delle stesse, per una divertente serata all’insegna del buon umore e della leggerezza.