Pescara. “Mi crede ormai estraneo al mio paese, cosa non vera” scriveva il 17 settembre 1970 Ennio Flaiano a Edoardo Tiboni. Si riferiva a un articolo dell’epoca in cui si sosteneva che lo scrittore pescarese fosse ormai troppo cosmopolita e legato agli ambienti intellettuali di via Veneto per sentirsi ancora abruzzese e pescarese.
Ma Flaiano rifiutava questa critica, occupandosi anche della questione del capoluogo di regione – allora di grande attualità – e confidando all’amico Tiboni: “circa Pescara dimmi cosa posso fare. Io sono un isolato, restio a entrare nel gioco politico; e mi sembra che la faccenda del capoluogo si risolverà proprio in sede politica”.
“Ed è così che poi è andata” conferma Edoardo Tiboni, presidente dell’omonima fondazione e fondatore dei Premi Flaiano, nell’incontro con la stampa organizzato per presentare le nuove acquisizioni del Mediamuseum.
Si tratta di numerosi nuovi documenti, cimeli, macchine d’epoca, “interessanti per il curioso e utili per lo studioso” spiega Tiboni, che andranno ad arricchire il patrimonio dello spazio culturale di piazza Alessandrini. Tra essi una serie di lettere autografe di Ennio Flaiano, indirizzate allo stesso Tiboni e ad altri esponenti della vita culturale abruzzese nel periodo 1967-71. E ancora, materiale su radio e televisione – come un numero originale del Radiocorriere Rai del 1950 in cui si parla di Pescara come parte del circuito della nuova rete di segnali radio – lettere del drammaturgo e poeta Vico Faggi e di Guido Ceronetti, ed edizioni originali di diverse opere di Antonino Foschini, intellettuale e politico pennese degli anni trenta che collaborò con Gabriele d’Annunzio.
È in programma per domani, sempre al Mediamuseum alle 18, la presentazione al pubblico delle nuove acquisizioni, “una sorta di nuova inaugurazione” afferma Tiboni, che non manca di lanciare un messaggio alle istituzioni: “auspico che questo patrimonio possa essere tutelato e potenziato senza dover ricorrere a difese estreme”.
Sempre su Flaiano, aggiunge Tiboni, “sta per concludersi l’anno del centenario della nascita. Sono state molte le iniziative che hanno contribuito a ristabilire il valore di questa figura del novecento di grande spessore” che i contemporanei erano restii a valorizzare. Lo stesso Flaiano si autodefinì ironicamente “scrittore minore satirico dell’Italia del benessere”.
Tra gli ultimi impegni della fondazione, il libro “La cultura italiana nel mondo e i premi Flaiano”, interessante ricerca in cui il giornalista Rai Franco Farias ha raccolto gli eventi più significativi delle trentasette edizioni del Premio Flaiano finora svolte. A questo proposito, rassicura Tiboni, “stiamo lavorando alla trentottesima. Quindi possiamo dire che almeno la prossima edizione si farà”.
Poi, come ultimi appuntamenti dell’anno al Mediamuseum, sabato 11 dicembre alle 10,30 la consegna del premio Flaiano 2010 per la critica a Simone Gambacorta per il libro “La luna è ancora nascosta. Conversazioni su Ennio Flaiano” e sabato 18 dicembre alle 20 l’iniziativa “Gli amici del Flaiano si incontrano” per la consegna del Mecenate d’Abruzzo.
Pierluigi Farnese