Pescara. L’arte pittorica come mezzo di espressione e strumento rivelatore del mondo interiore di ragazzi diversamente abili che pure, attraverso l’uso dei pennelli o dei materiali, hanno raccontano la loro visione della ‘normalità’ affrontando tematiche importanti come le morti bianche o lo sfruttamento del lavoro nero.
E’ quanto ha offerto la mostra ‘Sogno un Mondo per tutti’, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. Venticinque opere realizzate da artisti con gravi disabilità intellettive e motorie, che oggi, dopo essere stata ospitata nell’atrio del Liceo Artistico Bellisario di Pescara, ha ripreso il suo tour per l’Italia. “Per la nostra amministrazione comunale è stato un orgoglio aver accolto tale iniziativa in una scuola del territorio, simbolo della sensibilità verso un mondo che richiede il massimo sforzo delle Istituzioni per garantirne la giusta valorizzazione”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando, con l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini, lo svolgimento della mostra inaugurata lo scorso 11 novembre con l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Fabrizio Rapposelli, alla presenza del dirigente scolastico del Liceo ‘Bellisario’ Carlo Di Michele, della docente di Lettere Fausta Ottaviano, responsabile del progetto e di uno degli artisti, Diego Proietti.
“Le opere che abbiamo visto esposte – ha ricordato l’assessore Cerolini – sono state eseguite da artisti diversabili appartenenti all’Associazione del Movimento Amici. Il titolo dell’esposizione, ‘Sogno un mondo per tutti’, è stato scelto dagli stessi ragazzi, che hanno dei deficit intellettivi. Attraverso i quadri abbiamo potuto comprendere la ricchezza del mondo di tali artisti, riaprendo il cuore e la mente alla disponibilità all’ascolto, rallentando i nostri ritmi”. “Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa – ha ribadito il Dirigente Di Michele – perché compito della scuola è anche quello di valorizzare il talento dei ragazzi, adempiendo al nostro dovere di educatori e l’arte è un modo per arricchire le persone consentendo a tutti di esprimersi. La scuola ha il dovere di sostenere la crescita dei nostri ragazzi come ‘cittadini del mondo’ insegnando loro a interagire con tutto ciò che c’è di positivo e aiutandoli anche a confrontarsi con il mondo della disabilità”.
Monica Coletti