Teramo. La Giuria del XV Premio “Di Venanzo”, presieduta dal critico cinematografico Stefano Masi, ha assegnato l’Esposimetro d’Oro a Giovanni Battista Marras, direttore della Fotografia del film Puccini e la fanciulla diretto da Paola Baroni e Paolo Benvenuti. Il film è stato presentato alla 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2008.
Giovanni Alberto Marras è nato il 19 settembre 1950 a Samatzai, in provincia di Cagliari, ma è cresciuto a Roma, dove vive e lavora. Marras studia al CIAC di Roma e nel 1969 inizia a lavorare come operatore. Nel 1970 gira, come assistente operatore, il suo primo film Equinozio, opera prima di Maurizio Ponzi. Operatore alla macchina e poi direttore della fotografia, Marras lavora per 15 anni, dal 1981 al 1995, nel campo della pubblicità girando spot per le più importanti aziende: Paraflù, Kodak, Bistefani (krumiri), Barilla. Successivamente si dedica al cinema lavorando come direttore della fotografia. Una particolarità: Marras ha già ottenuto un riconoscimento dalla manifestazione teramana. Nell’8ª edizione del Premio Di Venanzo Giovanni Battista Marras ha ricevuto una targa speciale per la fotografia del film Segreti di stato.
In Puccini e la fanciulla Marras è abilissimo a ricreare con le sue luci e le sue inquadrature l’atmosfera di una incantata Torre del Lago e anche i tormenti e le angosce dei protagonisti.
La storia si svolge nel 1908 a Torre del Lago. La cameriera di casa Puccini, Doria, viene accusata dalla moglie del Maestro, Elvira, di essere l’amante di suo marito. La ragazza, incapace di sopportare l’ingiuria, si toglierà la vita. Solo una visita medica post mortem verificò la sua verginità. Una pagina drammatica che pervase la vita e la musica del Maestro. La figura di Doria Manfredi ispirerà al Maestro il personaggio di Liù della Turandot.
Il lavoro di Giovanni Battista Marras, se vogliamo, è ancor più importante in questo film perché, come hanno scritto i registi Paolo Benvenuti e Paola Baroni “Il film ha una sua particolarità: non vi sono dialoghi. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi della vicenda si scrivono durante l’evolversi del dramma. La scelta del “muto” nella costruzione drammaturgica del racconto, nasce da motivi di carattere etico ed estetico”.
Nel 2009 Marras, con il film Puccini e la fanciulla, ha vinto il Premio Pasqualino De Santis per la Miglior Fotografia al BAFF, il Busto Arsizio Film Festival.