Teramo importa “cervelli”: in arrivo dottorandi di ricerca dall’estero

Dati in controtendenza rispetto al livello nazionale per l’Università di Teramo.

A fronte di uno stato complessivamente in declino in Italia perché non si investe nelle Università (lo fanno di più Corea del Sud e Singapore), con un taglio dei fondi pubblici di quasi il 10% dal 2009 al 2016 (Germania +20% 2010-2013), L’Ateneo teramano si conferma nel settore delle Università tra le più virtuose, classifica che comprende solo atenei del centro-nord (a parte Salerno).

“E’ incredibile come si scelga, nel nostro Paese, di garantire ancora un forte sistema pensionistico e non si scelga, contemporaneamente, di investire sulla formazione dei giovani – ha detto il Rettore Luciano D’Amico – Noi vogliamo provare ad importare cervelli e farli rimanere, per questi ci saranno quindici dottorandi di ricerca in arrivo a Teramo dall’estero, di cui tre che saranno in città a breve. La sfida sarà farli rimanere nel nostro Paese”.

Saranno quaranta i dottorandi di ricerca totali in arrivo a Teramo per tre anni.

La conferenza di questa mattina si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle tredici vittime Erasmus in Spagna.

 

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