Roseto. Una carriera lunga trenta anni, quindici dischi registrati in studio e uno stuolo di fan under 40 disposti a tutto pur di rivivere la magia della new wave inglese degli anni ‘80. Con queste credenziali i Simple Minds, mitico gruppo di Glasgow, hanno acceso la serata finale della quattordicesima edizione del Soundlabs festival 2010.
Jim Kerr, voce e leader del gruppo, si è presentato sul palcoscenico dello stadio Fonte dell’Olmo, sfoderando un carisma e un calore che hanno subito conquistato il pubblico. Il tempo non ha cambiato la sua voce, anzi gli ha regalato un timbro ancora più suadente. E l’incanto è cominciato fin dal primo brano Sanctify Yourself, con il coro del pubblico che ha intonato le strofe delle canzoni in scaletta a partire da quelli del nuovo CD Graffiti Soul, tra cui il singolo Rockets, fino a quelli celebri come Someone Somewhere In Summertime, Love Song, Promised You A Miracle, Alive And Kicking, Waterfront, Don’t You Forget (About Me), Up On The Cat Walk, e Speed Your Love To Me.
Un boato ha accompagnato l’avvio del brano Mandela Day che insieme a Belfast Child testimonia la strada dell’attivismo che la band ha intrapreso
a partire dalla metà degli anni 80, prima sostenendo Amnesty International e poi organizzando concerti in Inghilterra e negli States contro il regime dell’apartheid sudafricano.
“E’ un piacere essere in Abruzzo – ha detto Jim Kerr al pubblico tra una canzone e l’altra – suonare dal vivo è la nostra energia, ci fa sentire bene”.
Il pubblico ricambia, si entusiasma quando Kerr gli offre il microfono e la serata diventa indimenticabile.
Dopo un’ora e mezza di concerto, ai fans che chiedono ancora un bis, il cantante dice che ha fame e poi mima una forchetta che arrotola gli spaghetti … “Summertime in Abruzzo” …