Se c’era un vegetale che meritasse un impegno di ricerca e di riflessione per la possibilità di nutrimento, quindi di vita, che offre a tanta parte dell’umanità, questo era il grano, e Francesco Galiffa, nella sua sensibilità di cultore del sapere antropologico (come ha dimostrato in altri suoi pregevoli studi), lo ha intuito con sicurezza e lo ha messo in atto con questo libro.
L’itinerario che l’Autore suggerisce al lettore è quello temporale della vicenda del grano, dalle operazioni che precedono la semina sul terreno alla fruttificazione, dalla raccolta alla finale consumazione del prodotto come pane, pasta e via dicendo, insomma dalla zeta di “zappa” alla a di “alimento”.
Ma questa sequenza potrebbe apparire un rigido e scontato paradigma, se non fosse vivificato al suo interno da un animus tutto proprio dell’Autore, grazie alle sue esperienze esistenziali, cioè denotato dalle origini famigliari, poi dal diretto contatto con gli ambienti rurali, e ancora dal costante interesse, pur negli anni della docenza, verso le condizioni di vita e le problematiche proprie del mondo agricolo.
Perciò il suo atteggiamento nei confronti della materia studiata e descritta non è quello del ricercatore distaccato, preso più dalla preoccupazione dell’obiettività e della completezza che dalla volontà di adesione cordiale al soggetto prescelto, bensì quello di chi ha vissuto e vive condividendole le ansie, le attese, gli sconforti e le gioie del lavoratore dei campi, attraverso le varie fasi della produzione.
Francesco Galiffa si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università agli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti discutendo una tesi sul Brigantaggio post-unitario in Provincia di Abruzzo Ultra I (Teramo), basata quasi esclusivamente su documentazione d’archivio. È stato docente di materie letterarie nella Scuola secondaria, progettando e curando, nell’ottica di una didattica attiva, numerose ricerche su temi di carattere storico e antropologico, quattro delle quali sono state pubblicate dall’Istituto Comprensivo di Colonnella.