Se c’era un vegetale che meritasse un impegno di ricerca e di riflessione per la possibilità di nutrimento, quindi di vita, che offre a tanta parte dell’umanità, questo era il grano, e Francesco Galiffa, nella sua sensibilità di cultore del sapere antropologico (come ha dimostrato in altri suoi pregevoli studi), lo ha intuito con sicurezza e lo ha messo in atto con questo libro.
L’itinerario che l’Autore suggerisce al lettore è quello temporale della vicenda del grano, dalle operazioni che precedono la semina sul terreno alla fruttificazione, dalla raccolta alla finale consumazione del prodotto come pane, pasta e via dicendo, insomma dalla zeta di “zappa” alla a di “alimento”.
Ma questa sequenza potrebbe apparire un rigido e scontato paradigma, se non fosse vivificato al suo interno da un animus tutto proprio dell’Autore, grazie alle sue esperienze esistenziali, cioè denotato dalle origini famigliari, poi dal diretto contatto con gli ambienti rurali, e ancora dal costante interesse, pur negli anni della docenza, verso le condizioni di vita e le problematiche proprie del mondo agricolo.
Perciò il suo atteggiamento nei confronti della materia studiata e descritta non è quello del ricercatore distaccato, preso più dalla preoccupazione dell’obiettività e della completezza che dalla volontà di adesione cordiale al soggetto prescelto, bensì quello di chi ha vissuto e vive condividendole le ansie, le attese, gli sconforti e le gioie del lavoratore dei campi, attraverso le varie fasi della produzione.
Francesco Galiffa si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università agli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti discutendo una tesi sul Brigantaggio post-unitario in Provincia di Abruzzo Ultra I (Teramo), basata quasi esclusivamente su documentazione d’archivio. È stato docente di materie letterarie nella Scuola secondaria, progettando e curando, nell’ottica di una didattica attiva, numerose ricerche su temi di carattere storico e antropologico, quattro delle quali sono state pubblicate dall’Istituto Comprensivo di Colonnella.
Dall’ottobre 2006 al giugno 2007 ha tenuto un corso, destinato ai suoi alunni passati alle Scuole di 2° grado, sul metodo d’indagine storica applicato al tema “Le risorse idriche di Controguerra. Da Fonte Riparossa all’Acquedotto del Ruzzo”, i cui risultati sono contenuti nel libro Sulle orme dell’acqua (Ruzzo Servizi S.p.a., Martintype, Colonnella 2008).
Recentemente ha pubblicato: “Le tradizioni gastronomiche nella ricorrenza di San Martino”, in Aa.Vv., Scritti vari in onore di San Martino di Tours, Protettore di Nereto (Associazione Culturale Ferdinando Ranalli, Martintype, Colonnella 2010); L’Asso di Coppe: la Fontana Pubblica di Corropoli (Comune di Corropoli, Martintype, Colonnella 2011), Dentro la pentola la capra gongola (Associazione Culturale Ferdinando Ranalli, Grafiche Picene, Maltignano 2012) e “Sui vini cotti dell’Abruzzo Teramano”, in La ragion gastronomica, a cura di Costantino Cipolla e Gabriele Di Francesco (Franco Angeli, Milano 2013).
Ha collaborato per molti anni con le riviste locali “Colonnella frammenti” e “Val Vibrata Life”; sulle pagine di quest’ultima ha pubblicato, in sedici puntate, una ricerca sul ciclo del grano, un’anteprima dello studio proposto in questo libro.