L’Aquila. ‘É mio sentito dovere e necessità esprimere all’Istituzione Sinfonica Abruzzese vivi ringraziamenti per l’opportunità e la fiducia accordatami in questi 22 anni di collaborazione. I tanti anni passati come violino di spalla all’interno dell’orchestra mi hanno permesso una grande crescita umana e professionale. Qui infatti ho iniziato un percorso che mi ha portato successivamente alla guida artistica dell’Ente.
Ringrazio tutti i miei colleghi musicisti, il motore di questa istituzione, che sono stati al mio fianco e con i quali ho condiviso centinaia di concerti e lavorato sempre in proiezione di una crescita musicale.
Ringrazio il CDA, tutto lo staff e tutti i collaboratori amministrativi, fondamentali per la realizzazione dei miei progetti’.
Il maestro Ettore Pellegrino, dopo avere annunciato le sue dimissioni da direttore artistico, ha voluto salutare l’Istituzione Sinfonica Abruzzese con una lettera.
‘In questi ultimi cinque anni, in veste di direttore artistico, ho cercato di impostare una politica che portasse la Sinfonica al centro del panorama culturale regionale e non solo.
Di qui la collaborazione con le maggiori Istituzioni musicali Abruzzesi (Luigi Barbara di Pescara, Primo Riccitelli di Teramo, Camerata Musicale Sulmonese, Ass.ne musicale Fedele Fenaroli di Lanciano, Istituto Tostiano di Ortona), la presenza costante dell’orchestra Sinfonica Abruzzese fuori regione in prestigiosi cartelloni artistici (Ascoli Piceno, Campobasso, Potenza, Fermo, Foligno, Terni, Rieti, Modena, Brescia, Sondalo, Pavia, Milano e così via…. ) ed infine l’ideazione dell’Orchestra filarmonica dell’Adriatico, come risposta “culturale” alle esigenze di una macroregione.
Inoltre vale la pena sottolineare come l’Orchestra sia stata l’unica tra quelle regionali riconosciute dallo Stato a calcare il palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano e ad essere inserita nel cartellone dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
Vorrei ricordare anche le collaborazioni con solisti e Direttori di assoluto livello internazionale che hanno fatto conquistare all’Isa per ben due volte la copertina (con allegato il relativo CD) della prestigiosa rivista musicale “Amadeus”’, si legge ancora.
‘Con il Teatro Marrucino di Chieti, poi, si era stabilita una particolare sintonia con l’obiettivo di creare un unico grande centro di produzione e distribuzione musicale; operazione che tra l’altro ha contribuito a portare grande visibilità all’Isa, basti pensare alle migliaia di persone che hanno assistito ai concerti della Sinfonica in occasione delle Settimane Mozartiane e delle prestigiose Stagioni liriche.
In definitiva, sono sempre stato convinto , e lo sono ancora, del fatto che, per far risaltare il ruolo della città di L’ Aquila come capitale culturale regionale, sia necessario ed indispensabile far percepire le Istituzioni che vi hanno sede come vero patrimonio unitario dell’intera Regione. Si cade, altrimenti, in quel terribile difetto, purtroppo peculiare in Abruzzo, dell’egoismo campanilista che in passato ha arrecato tanti danni e che adesso induce il blocco del provvedimento regionale finalizzato al finanziamento della Sinfonica.
E’ quindi un mio auspicio ed un augurio che, visto il momento di difficoltà economica, e comprendendo come per questo motivo il CDA dell’Isa sia stato spinto a scegliere un’ impostazione artistica divergente da quella da me intrapresa, presumibilmente per il timore di non poterla sostenere finanziariamente, augurandomi che si possa tuttavia, in un futuro non troppo lontano, poter proseguire il cammino nella direzione che ho fortemente voluto tracciare.
Con la speranza che gli amministratori della Regione si accorgano finalmente dell’importanza di avere proprio in Abruzzo una delle poche “orchestre regionali” riconosciute, che ha lavorato in questi anni con grande impegno, rinunciando spesso anche a gratifiche economiche per anteporre la musica a tutto il resto.
Lascio quindi a questa Istituzione, in segno di trasparenza e correttezza, tutti i rapporti intrapresi con Istituzioni e musicisti di livello internazionale; lascio un organico orchestrale arricchito dall’inserimento di nuovi giovani musicisti, conosciuti e non, provenienti da tutto il territorio nazionale e selezionati per mezzo di audizioni e concorsi nazionali pubblici da me caparbiamente sollecitati.
Lascio, soprattutto, un pezzo del mio cuore’, conclude Pellegrino.