L’Aquila. Con la primavera tornano a Costarelle di Preturo gli ormai tradizionali appuntamenti di “Piccole evasioni”, la manifestazione, ideata da Antonio De Rossi (Responsabile dell’Area Pedagogica) e realizzata quest’anno con il patrocinio della Regione Abruzzo, uno dei cardini delle attività di risocializzazione dei detenuti programmate dalla Casa Circondariale dell’Aquila.
Finalità dell’iniziativa è quella di avvicinare il carcere alla città e far conoscere, ai giovani, luoghi, logiche ed esperienze della detenzione.
Rapportarsi con le difficoltà di chi ha scontato una pena e sostenerne il reinserimento nella società, delinea una nuovo frontiera della risocializzazione, non più delegata agli esperti ma patrimonio della comunità civile.
Non a caso la manifestazione di quest’anno si inquadra nel contesto dell’azione sperimentale “La città oltre le sbarre”.
L’iniziativa, sviluppata dal direttore del Ser.T., Daniela Spaziani, è sostenuta dall’Azienda Sanitaria Avezzano-Sulmona-L’Aquila, dalla Regione Abruzzo e dall’Amministrazione Penitenziaria.
L’impegno progettuale ha visto i giovani studenti della Scuola Media Statale “G. Mazzini”, attori di un percorso in-formativo-interattivo sui temi dell’abuso e del consumo di sostanze e sulle problematiche correlate ai comportamenti giovanili disfunzionali e devianti.
Comportamenti che, inevitabilmente, generano nel tessuto sociale e familiare gravi disagi e sofferenze. I ragazzi durante l’intero anno scolastico si sono impegnati nella scrittura e nell’allestimento di uno spettacolo che offriranno ai detenuti.
Contemporaneamente un gruppo di detenuti della Casa Circondariale ha sperimentato l’azione “terapeutica” del teatro e superato, almeno per il tempo scenico, le barriere dell’isolamento e della solitudine, esplorando una dimensione di integrazioni, collaborazioni e sinergie orientate alla costruzione di un futuro più sano.
Si è messa così in atto una complessa dinamica di carattere culturale, educativo, sanitario e riabilitativo per promuovere principi, valori e sentimenti in grado di “proteggere” gli individui da “patologie” pericolose e, allo stesso tempo, orientare verso modelli comportamentali positivi, caratterizzati da atteggiamenti di comprensione e integrazione, rispetto e solidarietà verso gli altri e gli altri “diversi”, agendo in modo da promuovere senso civico e partecipare alla costruzione di una società più giusta, più tollerante e in grado di assicurare il rispetto dell’altro e il benessere di tutti i cittadini.
Alla realizzazione del progetto hanno concorso anche L’Uovo Teatro Stabile di Innovazione, l’Istituto Tecnico Industriale “E. Alessandrini” di Montesilvano e, naturalmente la Direzione dell’Istituto di Pena con tutte le sue componenti operative: Agenti di Polizia Penitenziaria, Educatori, Insegnanti, Volontari.
I protagonisti della due giorni conclusiva, in programma mercoledì 5 e venerdì 7 maggio, saranno i detenuti della Casa Circondariale e i ragazzi della Scuola Mazzini.
Mercoledì 5 maggio, a partire dalle ore 9.30, ci sarà un “percorso penitenziario”, ossia una visita guidata nelle aree consentite del carcere, per un centinaio di alunni della Mazzini e dell’Alessandrini; seguirà un incontro tra studenti e detenuti comuni nella sala teatro dell’Istituto e la rappresentazione dello spettacolo “Achille. La seconda possibilità” realizzato dagli stessi detenuti nel corso di un laboratorio teatrale coordinato da Rosanna Lancione animatrice de L’Uovo.
Venerdì 7 maggio alle ore 10.00 ci sarà la rappresentazione dello spettacolo teatrale-musicale “Alla corte di re Venanzio” messo in scena dagli alunni della Mazzini con la regia di Rosanna Narducci; conclusioni del Direttore del carcere Tullio Scarsella e dei Dirigenti Scolastici e della ASL.