Chieti, Chernobyl Day: “Lo sviluppo che fa male”

chernobylChieti. Il 26 aprile 1986 una forte esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Chernobyl, cittadina dell’Ucraina al confine con la Bielorussia, provocò la fuoriuscita di una grossa nube di materiali radioattivi che contaminò una vasta area circostante.

Un disastro che, secondo alcune stime, si porterà dietro morti annunciate almeno per i prossimi 70 anni, a causa di tumori e leucemie.

Quest’anno ricorre il 24esimo anniversario di quella terribile tragedia e per quest’occasione la rete francese “Sortir du Nucléaire” ha lanciato la campagna del Chernobyl Day.

In Italia l’iniziativa è sostenuta dall’Rna, la Rete Nazionale Antinucleare, che ha promosso una serie eventi ed azioni, come convegni, assemblee, concerti, proiezioni pubbliche, azioni locali, nazionali e vere e proprie manifestazioni.

Un’occasione anche per opporsi al disegno del ministro Scajola, che per la primavera ha previsto la definizione ufficiale dei siti per l’installazione delle centrali nucleari.

L’obiettivo, quindi, non sarà solo la celebrazione del Chernobyl Day come ricorrenza, ma l’inizio di una stagione di mobilitazioni e riflessioni che possa trovare nel 26 aprile un momento fondamentale.

In Abruzzo, le associazioni Greenpeace Pescara, Abruzzo Social Forum e Rna Abruzzo promuovono “Lo sviluppo che fa male. I pericoli dell’energia nucleare”, che si svolgerà il 23 aprile, alle ore 16.30, nell’aula A della facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Chieti.

Il programma prevede la proiezione di documentari inediti, diffusi in Italia da Rna, come “Lo scandalo della Francia contaminata” e “Rifiuti: l’incubo del nucleare”.

Seguirà un dibattito che vedrà la partecipazione di Piero Angelini, consigliere regionale Wwf Abruzzo, don Silvio Malic, della Diocesi di Termoli-Larino, Fabienne Melmi, coordinatrice nazionale Rna, Vincenzo Migliucci, protavoce Cobas e Bruno Pace, Greenpeace Pescara.

 

 

 

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