Teramo. Una legge “inattuabile”. Così Vincenzo Caporale, direttore dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “Caporale”, definisce la legge approvata ieri in Consiglio regionale, che dopo 17 anni pone fine alla stagione commissariale e dota l’Istituto di una gestione normale.
“Questa legge” spiega “non serve a nulla fino quando il Molise non ne approverà una uguale. Resta, comunque, una norma non realizzabile, perché contiene errori grossolani sul piano giuridico / amministrativo”.
Anzitutto, è importante chiarire che la Regione Abruzzo aveva già inviato nel settembre 2009 una bozza di legge alla Regione Molise.
“Ma quella presentata ieri” spiega Caporale “presenta sostanziali modifiche”.
A partire dalla normativa di riferimento. Nella legge approvata ieri, infatti, sono stati eliminati, rispetto alla bozza inviata, tutti i riferimenti normativi che solitamente costituiscono la base di ogni norma.
Sempre ieri, il presidente Gianni Chiodi aveva definito il provvedimento “come un passaggio finalizzato alla dichiarazione di eccellenza dell’importante realtà scientifica”. Un’eccellenza che Caporale rivendica comunque, a prescindere dalla legge.
E poi ci sono le questioni relative al controllo dell’ente, alla funzione del direttore ed alla gestione del consiglio dei revisori di conti. In questo senso, la legge regionale si porrebbe in contrasto con la vigente legge nazionale.
Secondo il direttore dell’Istituto, infatti, la legge italiana prevede che, all’interno del collegio dei revisori di conti, uno dei componenti venga nominato dal Ministero dell’Economia. In base alla legge abruzzese, invece, i tre revisori dovrebbero essere nominati uno dal Ministero della Salute ed uno ciascuno dalle Regioni Abruzzo e Molise.
“Mi auguro solo” conclude Caporale “che il presidente Chiodi possa rivedere questa legge che, allo stato attuale, è semplicemente irrealizzabile”.
Sulla questione, intanto, giunge l’apprezzamento del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi.
“Confermando le capacità operative che noi teramani conosciamo bene” scrive in una nota “il Presidente Gianni Chiodi ha dato l’impulso alla risoluzione di una questione annosa, per la quale, dopo 17 lunghi anni, si intravede finalmente l’approdo. La legge di riordino, il cui iter come noto deve ancora essere completato con ulteriori passaggi istituzionali, è però un chiaro ed imprescindibile segnale, che indica la volontà netta da parte degli organismi regionali, di ripristinare uno stato di normalità per l’importante istituto scientifico, vanto della nostra città. Proprio da qui, ora, potrà ripartire quel processo di ulteriore qualificazione che consentirà all’Istituto di sprigionare le sue potenzialità, anche in vista della dichiarazione di eccellenza, che aprirà incoraggianti e rinnovate dinamiche scientifiche, finanziarie e occupazionali”.
Marina Serra