Manoppello, il Volto Santo inizia il suo Cammino

Manoppello. Ha avuto inizio nella notte fra sabato e domenica, durante la quale si puo’ assistere alla veglia del Volto Santo nella chiesa parrocchiale di San Nicola, la tradizionale festività di Manoppello.

“E’ stato per me un grandissimo piacere e un vero onore poter partecipare alla processione del Volto Santo indossando la fascia di presidente della Provincia”, riferisce in una nota il presidente della provincia di Pescara Antonio di Marco, “Rappresentare l’intera comunita’ pescarese durante una cerimonia cosi’ toccante, ricca di significati religiosi e tanto partecipata, infatti, e’ stata una grande e sincera emozione. Insieme al sindaco di Manoppello Matarazzo ho seguito la sacra effige, portata in processione, scortata dalle piu’ alte cariche religiose e civili, dai fedeli festante, dal coro del Santuario e dalla banda”.

La sacra immagine e’ stata riportata all’interno del Santuario, dopo aver trascorso una notte intera, appunto, nella chiesa di San Nicola. Quest’anno, pero’, per la prima volta le celebrazioni si sono allargate ad un evento ben piu’ ampio: il Cammino del Volto Santo. Nel 1506 un pellegrino ignoto, che molti fedeli ritengono fosse un angelo, salvo’ dal sacco di Roma la sacra immagine e la porto’ a riparo proprio a Manoppello, dove ancora oggi e’ possibile visitarla. Un percorso di 300 chilometri circa, che dieci giorni fa i pellegrini hanno potuto ripetere, partendo da Roma e attraversando ben 34 Comuni e tre diocesi, Penne, Sulmona e Tivoli, per ripercorrere le orme del pellegrino.

“Un evento nell’evento, dunque – osserva il presidente – che diventera’ un appuntamento fisso a partire dall’anno prossimo, con l’obiettivo di coinvolgere quanti piu’ fedeli nella venerazione del Volto Santo. A tal proposito, tornero’ presto a visitare Manoppello e, in particolare, il convento dei frati, in modo da comprendere e stabilire con loro delle iniziative che siano un ulteriore stimolo alla loro azione di diffusione e conoscenza di questa preziosissima effige, vero patrimonio religioso e culturale del nostro territorio”.

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