Chieti, al Marrucino spettacolo su Riccardo III

Chieti. Il prossimo martedì 21 aprile, alle ore 21, al Teatro Marrucino, si terrà lo spettacolo fuori cartellone di William Shakespeare “Riccardo III – Il fascino sfacciato del potere”. Per info e prenotazioni si può contattare il botteghino del Teatro ai numeri 0871.330470 e 0871.321491.
“Ringrazio il maestro William Zola che ha portato al Marrucino il Riccardo III – ha detto il consigliere comunale di Chieti delegato alla gestione del Teatro Marrucino, Fabrizio Di Stefano – questa è una stagione di successo nella quale è stato inserito uno spettacolo particolare. Questo deve essere anche un evento che arricchisce il bagaglio delle scuole, infatti oltre allo spettacolo serale ci sarà anche una rappresentazione mattutina per le scuole. Anche il nostro Teatro è di qualità e con figure professionali abruzzesi. A breve tracceremo un bilancio delle attività del Teatro Marrucino. Ringrazio la nuova gestione del Teatro che è una importante istituzione della nostra città. Anche questo sarà un fiore all’occhiello sul quale continueremo a puntare per questo mandato”.

Il dramma di William dedicato a Riccardo III completa la sua prima tetralogia storica sul sofferto regno di Enrico VI di Lancaster e ultimo sovrano di York. La sua scrittura si può collocare fra il 1590 ed il 1592 e stampa di un’edizione “in quarto” del 1597 con il nome dell’autore. Il testo, tra i più lunghi del canone, è tra i più ricchi di personaggi, ben 57. La leggenda nera di Riccardo III ha sempre goduto di vasta fortuna e fascino. Intelligente e demoniaco nell’interpretare i dettami di Macchiavelli, la sua immoralità ci consegna perfettamente il suo tempo, governato dalla violenza, dalla paura, dalla frode, ma soprattutto dalla sua volontà di potenza.

“Ringrazio Fabrizio Di Stefano con cui è nata una sorte di progettazione spontanea, epidermica – ha affermato il regista dello spettacolo William Zola – lui ha subito recepito e colto l’essenza del nostro lavoro che viene un po’ da lontano. C’è un percorso che parte dall’inizio, dall’approccio. Portare questo spettacolo al Marrucino è una grande soddisfazione ed un bell’appuntamento perché Chieti è una città importante ed il Marrucino è un Teatro importante ed è bello vedere che si mantiene vivo. Stiamo cercando di arricchire lo spettacolo il più possibile per quanto riguarda l’impatto scenico e lo spettacolo stesso. Abbiamo avuto molte richieste anche in altre città abruzzesi, sempre con il coinvolgimento delle scuole. Questo testo Shakespeare lo ha ‘saccheggiato’ dalle varie storie e dai vari miti, la storia viene scritta dai vincitori, quindi chi ha descritto Riccardo III lo ha fatto a tinte fosche. Nonostante questa caratterizzazione, questo è stato uno dei testi di Shakespeare che ha avuto maggior successo. Da qui parte la sua grandezza e le sue opere più importanti. Il vizio del potere inebria tutti nonostante che sappiamo che possiamo pagare un caro prezzo. Con la corona in testa si ha il potere di Dio e sugli uomini, ma poi si cade rovinosamente, Riccardo III rimarrà solo ma avrà un momento di catarsi in un incubo notturno e lì capisce che si deve fermare. Il potere è anche solitudine, chi comanda deve essere forte per poter stare da solo. La situazione di Riccardo poi verrà dimenticata e si riprenderà con una scia sanguinaria. Shakespeare non si schiera né dalla parte dei vincitori né dalla parte dei vinti, lascia al pubblico il giudizio. Abbiamo coprodotto questo spettacolo insieme al Tsa (Teatro Stabile d’Abruzzo) insieme alla scuola Pomilio di Chieti Scalo nella persona della signora Perfetti, questo è l’inizio di una collaborazione che faremo anche in prospettiva. Ringrazio anche il maestro Pellegrino, inoltre ho avviato la collaborazione con Fabrizio Di Stefano. Cerchiamo di fare in modo che l’Abruzzo possa diventare competitivo e poi fare degli allestimenti e delle proposte. L’Abruzzo ha delle cose bellissime ma sono poco conosciute e ne sono veramente molte. Credo che questo sia un punto di partenza per la Prosa, una città senza Teatro è una città senza anima”.

Francesco Rapino

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