Giulianova. Dopo il sisma dello scorso 6 aprile, bisogna creare nuovi progetti per rilanciare il turismo in Abruzzo. Se n’è parlato nell’incontro tenuto ieri, presso la Facoltà di Scienze del Turismo di Giulianova dal titolo “Dall’emergenza all’eccellenza – Il futuro del turismo abruzzese dopo il terremoto”. Organizzato dalla Pro Loco di Giulianova.
All’incontro è intervenuto l’Assessore al turismo della Regione, Mauro Di Dalmazio, che ha delineato il nuovo volto della politica turistica regionale, descrivendo interessanti iniziative di carattere strategico e sistemico.
Archimede Forcellese, assessore al turismo di Giulianova, ha ribadito la necessità di trovare risorse per “permettere che questo momento di crisi possa divenire una opportunità di crescita”, mentre Carlo Di Marco, docente di Progettazione e Gestione dei sistemi turistici all’Università di Teramo ha sottolineato come “la legislazione sul turismo sia quanto di più controverso c’è in Europa. Nell’aprile del 2001 E’ stata emanata la legge quadro sul turismo, la Legge n.135, ad ottobre lo stesso legislatore ha emanato una nuova norma che trasformava di fatto il sistema delle autonomie locali, delegando inoltre alle Regioni l’amministrazione e la gestione della materia turistica . Dunque la Legge quadro in effetti è del tutto inutile. Questa premessa come quadro generale di una situazione che evidentemente non è chiara a livello nazionale, ma anche a livello locale molto va fatto, iniziando dallo studio di una legge organica, una legge quadro a livello locale, per spiegarci, che agisca da collante strategico per il territorio e per le sue politiche di sviluppo economico”.
Sintetico e concreto è stato anche l’intervento di Camillo Di Monte, presidente dell’IIRIS (Istituto Italiano Ricerca Informazione Statistica) di S. Benedetto del Tronto che ha fatto il punto sui problemi in materia turistica, evidenziando come questi siano presenti “su tre diversi livelli, a livello nazionale vi è un chiaro problema di collocazione, non si riesce ancora a stabilire se nominare il Ministro del turismo oppure no, non si riesce a capire che risorse economiche debbano essere impegnate in materia turistica; a livello regionale e locale si devono trovare adeguate risorse economiche da investire in questo campo e bisogna stabilire una strategia che unisca tutti i protagonisti del turismo regionale, un programma che parta dall’analisi del fabbisogno per arrivare ad un’offerta realmente competitiva a livello globale”.
La voce degli albergatori è stata portata da Giammarco Giovannelli, presidente provinciale di Federalberghi il quale ha sottolineato la necessità di utilizzare al meglio la sinergia creatasi in seguito al sisma tra istituzioni, operatori turistici e cittadini.
Il presidente nazionale di Legambiente Turismo, Luigi Rambelli, ha puntato l’attenzione sull’importanza di un’offerta “onesta” che risparmi al turista sgradite sorprese, che sappia esaltare le peculiarità di ciascun territorio e che offra strutture recettive di qualità e soprattutto infrastrutture e trasporti funzionanti e funzionali.
L’intervento dell’assessore al Turismo della Regione Mauro di Dalmazio è iniziato con una dichiarazione provocatoria “Il terremoto? Non mi interessa. Voglio che si vada avanti e che il sisma non diventi un alibi per deficienze di carattere strutturale e progettuale che purtroppo ci sono”. Di Dalmazio ha aggiunto che “la nostra offerta non è competitiva sul mercato globale, il nostro mare è più costoso di altri che sono anche più belli. Dunque cosa possiamo fare? Esaltare le nostre peculiarità: l’accoglienza; la cultura; un territorio che raccoglie in pochi chilometri mare collina e montagna; l’ottima enogastronomia.E’ per questo che si deve lavorare a sistemi che superino il campanile e che raccolgano le forze dell’intero territorio puntandole su obiettivi condivisi. Proprio in riferimento a questo vi preannuncio un progetto pilota al quale stiamo lavorando con grande interesse ed impegno che prevede un sistema di trasporto integrato su ferro e su gomma, riservato ai turisti, che non perdono così la loro identità, che permetta loro di spostarsi agevolmente e in poco tempo dal mare alla montagna, con una unica card che potrà essere utilizzata indifferentemente su tutto il territorio regionale, e su ciascun mezzo di trasporto del circuito. E’ ancora in fase di elaborazione ma è un progetto nel quale credo fermamente.”
Di Dalmazio ha concluso ribadendo la presenza della Regione Abruzzo, insieme alle quattro province e i parchi, a febbraio alla BIT di Milano.