Il gallo Mike è riuscito a sopravvivere senza la testa per moltissimo tempo. La sua storia ha davvero dell’incredibile.
La decapitazione dovrebbe mettere fine alla vita di tutti i mammiferi. Il cervello e il sistema nervoso, infatti, non sono più in grado di comunicare con il resto del corpo. Oltre alle gravi lesioni, c’è da considerare anche l’ingente perdita di sangue. Si tratta di un danno non riparabile in alcun modo.
Bastano pochi secondi per causare la morte. Tutto questo, però, non si è verificato nel caso di ‘Miracle Mike’, un gallo vissuto negli Stati Uniti che è riuscito a sopravvivere alla sua stessa decapitazione. È una storia singolare e unica nel suo genere. C’è chi è convinto che si tratti di una fake news. In realtà, ciò è accaduto veramente e, ancora oggi, viene ricordato con grande stupore.
Un agricoltore del Colorado, il 10 settembre del 1945, decise di mangiare della carne di pollo per cena. Così, con l’ausilio di un’ascia, tentò di decapitare uno dei suoi galli Wyandotte. La procedura, però, non andò come previsto. L’animale, infatti, nonostante l’assenza della testa continuava a muoversi e a camminare. Non ci fu neanche un’emorragia massiva perché l’arma lasciò intatta la giugulare e si creò subito un coagulo di sangue.
Ovviamente, non gli era più possibile utilizzare il becco. Nonostante questo, continuava a provare a emettere dei suoni e a beccare i semi. Il suo proprietario, incredulo per l’accaduto, cambiò completamente rotta. Cominciò a somministrargli un’alimentazione liquida e a prendersi cura di lui. Vista la notorietà acquisita, organizzò anche degli spettacoli in giro per il mondo. Nel giro di pochissimo tempo, ‘Miracle Mike’ divenne famosissimo.
Il gallo è morto soffocato a causa del suo stesso muco. Ciò è avvenuto nel 1947, proprio alla fine di uno dei tour. L’agricoltore non ha potuto salvarlo perché aveva dimenticato sul luogo dell’ultimo spettacolo le siringhe per intervenire. Per tanto tempo, la sopravvivenza di Mike ha rappresentato un vero e proprio mistero. In realtà, dal punto di vista scientifico, esiste una spiegazione ben precisa.
Secondo gli esperti, Mike è riuscito a sopravvivere alla decapitazione per via del suo tronco encefalico. Il colpo con l’ascia ne aveva lasciato indenne una buona parte. Di conseguenza, cuore e polmoni hanno potuto continuare a funzionare regolarmente. La capacità di stare in piedi, invece, gli è stata data dall’organo lombosacrale che, negli uccelli, funziona in autonomia.