Un ragazzo ha scoperto una città Maya nascosta sotto la giunga, facendo un po’ di ‘zapping’ tra le varie pagine Google
Le scoperte più belle sono quelle inaspettate, improvvise, come quella fatta online da uno studente di dottorato americano, Luke Auld-Thomas. Il ragazzo stava facendo una ricerca sui Maya, quando scorrendo le varie pagine Google, e arrivando alla sedicesima, ha individuato un luogo mai scoperto dagli archeologi.
Andando a osservare il risultato di uno studio Lidar, una tecnica in cui migliaia di raggi laser vengono sparati da un aereo per mappare gli oggetti sulla superficie in base al tempo necessario al ritorno del segnale si è lasciato incuriosire da un luogo che ha subito attirato la sua attenzione.
Lo studente ha quindi deciso di metterle al vaglio del suo professore, il supervisore, Marcello Canuto. Interpretandole insieme, questi hanno scoperto che quell’area era precedentemente una città, abitata tra i 30.000 e 50.000 abitanti nel periodo compreso dal 750 all’850 d.C.
Scoperto ciò le analisi sono andate ancora di più nel dettaglio. Auld-Thomas e una squadra di archeologi dell’Università di Tulane hanno rinvenuto ben 6.764 edifici che popolavano la città, rendendola di conseguenza una delle più grandi nella storia dei Maya. Attualmente stanno cercando di scoprire il motivo della loro scomparsa, con il cambiamento climatico che potrebbe essere una delle cause principali.
La scoperta di Valeriana e la sua localizzazione
Intervenuto ai microfoni della BBC, Luke Auld-Thomas ha raccontato della scoperta e il modo in cui questa è avvenuta, sottolineandone la straordinaria casualità: “Ero da qualche parte intorno alla pagina sedici dei risultati di ricerca di Google e mi sono imbattuto in una scansione laser eseguita da un’organizzazione messicana di monitoraggio ambientale”.
Una scansione che, con ogni probabilità, è stata ignorata dall’organizzazione messicana nel momento in cui questa è stata svolta. Al di là di ogni fortuna, la bravura del ragazzo è stata proprio quella di vedere in quanto rinvenuto un sito potenzialmente interessante, analizzandone le particolarità emerse.
Gli archeologi che hanno preso in cura questa scoperta ci hanno tenuto a sottolineare come quest’area non sia mai stata visitata prima. Il suo nome è Valeriana, chiamata così in onore di una laguna vicina. Questa presenta le caratteristica di una città di enormi dimensioni, stando alle prime stime la seconda città maya più edificata conosciuta dopo Calakmul, che si trova a circa 100 chilometri di distanza.
Queste rovine sono nascoste tra due piazze con templi piramidali, dove si colloca anche campo sportivo, strade asfaltate e un serbatoio contente acqua utilizzate per rifornire i campi coltivati che si trovano nei dintorni.