Ritirate 2000 dosi di vaccino antinfluenzale, allertati i medici di famiglia: motivo e quali effetti aspettarsi in chi lo ha già fatto

Ci sono migliaia di pezzi compromessi di vaccino antinfluenzale, il personale medico preposto prende atto ma alcune persone sono già state vaccinate. Tutti i dettagli.

Il vaccino antinfluenzale rappresenta un appuntamento da non mancare per potere ricevere una protezione in più contro i malanni di stagione. Soprattutto coloro che appartengono a delle specifiche categorie legate all’età oppure alle condizioni di salute pregresse sono tenute a premunirsi in tal senso.

Una anziana che riceve un vaccino antinfluenzale
Ritirate 2000 dosi di vaccino antinfluenzale, allertati i medici di famiglia: motivo e quali effetti aspettarsi in chi lo ha già fatto (abruzzo.cityrumors.it)

L’importanza del vaccino contro l’influenza è capitale. I bambini in tenera età e gli anziani, solitamente a partire dai 65 anni di età, hanno la precedenza. Assieme anche a soggetti di tutte le età che si ritrovano con un sistema immunitario già provato da altre condizioni sanitarie e cliniche avverse.

Il sistema di vaccinazione è appannaggio del Sistema Sanitario Nazionale, il quale fa capo al Ministero della Sanità. In Italia abbiamo la grande fortuna di potere ricevere delle cure legate alla sanità pubblica, nonostante ci siano comunque grandi mancanze e difetti che però la bravura e la pazienza di medici, infermieri ed altre figure professionali del settore sono in grado di sopperire.

È però successo un inconveniente di proporzioni grosse, che ha messo a rischio duemila dosi di vaccino antinfluenzale. Le autorità sanitarie hanno deciso di intraprendere una scelta netta in merito ad ognuno di questi esemplari. Quanto accaduto fa però discutere e ne è sorta una immancabile polemica, proprio quando siamo agli inizi del ciclo annuale di influenza. Occhio in particolare alla cosiddetta australiana, ed al Covid che circola ancora

Come distinguere l’influenza australiana dal Covid

E comunque il vaccino antinfluenzale non è gratis per tutti. La influenza australiana ha già visto dei casi segnalati in Lombardia, Lazio e Piemonte. La “versione 2024” deriva da un mutamento del ceppo influenzale A. L’anno scorso l’australiana imperversò con il sottotipo A-H1N1, ora c’è quello A-H3N2 definito più resistente ed aggressivo.

Vaccino antinfluenzale in corso
Come distinguere l’influenza australiana dal Covid (abruzzo.cityrumors.it)

Quali sono le differenze tra l’australiana ed il Covid, visto che entrambi comportano delle conseguenze all’apparato respiratorio? Gli esperti attribuiscono alla influenza australiana A-H3N2 anche il rischio di potere creare delle conseguenze di tipo neurologico, seppure quest’ultima possa essere una circostanza relativamente rara.

Come sempre, i soggetti più fragili sono quelli che possono subire le ripercussioni più gravi. Rispetto al Covid, che differenze ci sono da parte dell’australiana? I sintomi sono molto simili, se non uguali, tra le due forme virali. Ma nel caso dell’australiana, febbre alta ed improvvisa, dolori alle articolazione ed ai muscoli e problemi respiratori sono fissi.

Col Covid invece si può finire con il risultare positivi anche senza che si manifesti alcuna di queste caratteristiche. E risultare così asintomatici. Poi il Covid permane a prescindere dalle stagioni, aumentando in particolare di intensità ogni 5 mesi in media. L’imporsi delle basse temperature, ed i contatti interpersonali intensificati dalle festività, segneranno un aumento dei casi sia dell’una che dell’altro.

Il motivo del ritiro

Per ridurre i rischi di contrarre tanto l’influenza australiana quanto il Covid, la cosa migliore da fare è sottoporsi a vaccinazione, concordando la cosa con il proprio medico di base. Le due forme di vaccino sono compatibili e possono essere compiute anche in una unica sessione.

vaccini
Il motivo del ritiro dei vaccini-Abruzzo.cityrumors.it

Ora, il ritiro di duemila dosi di vaccino contro l’influenza australiana ha avuto luogo a scopo precauzionale. La decisione porta la firma della Asl dopo che alcuni incaricati hanno scoperto che queste due migliaia di unità non hanno conosciuto una conservazione ottimale.

I vaccini antinfluenzali vanno di norma conservati in degli appositi frigoriferi. Cosa che con questi duemila pezzi non è accaduto. E non ci sarebbe alcun problema, nonostante tutto, se non una possibile ridotta carica di efficacia di tali dosi tenute a temperatura ambiente. Ma per evitare ogni eventuale complicazione, la Ausl di una specifica Regione ha decretato per la distruzione di questi vaccini.

Risulta che comunque uno sparuto numero di dosi di questo carico sarebbero già state somministrate. Con comunque nessun rischio conclamato per la salute delle persone coinvolte. Tutti i soggetti vaccinati da queste dosi assolutamente non difettose ma contestate hanno ricevuto degli appositi avvisi da parte dell’Azienda Sanitaria Locale dell’Emilia-Romagna. È qui che è successo tutto, ma non c’è da allarmarsi.

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