Un detenuto ha lanciato una bomboletta di gas, di quelle utilizzate per la preparazione dei pasti, facendola esplodere nell’ambulatorio dell’infermeria
La situazione nelle carceri italiane diventa anno dopo anno sempre più incandescente. Un problema che riguarda tutte le case circondariali italiane è quello del sovraffollamento, l’ultimo dato censito al 30 giugno 2024 infatti, riportava che nei penitenziari italiani sono presenti diecimila reclusi in più rispetto al massimo consentito e il relativo indice di sovraffollamento è di circa il 120%. Una situazione in peggioramento tanto che il numero di detenuti in esubero sta aumentando sempre di più e con esso le relative situazioni di disagio, sia per i carcerati che per chi lavora nei penitenziari italiani.

Nelle carceri si vive in un clima di esasperazione continua, si susseguono gli episodi di violenza sia tra detenuti sia nei confronti del personale carcerario e i casi di suicidio in carcere sono diventati oramai un vero e proprio bollettino di guerra. Il 2024 infatti è stato l’anno in cui si sono uccise più persone nelle carceri italiane da quando vengono raccolti dati di questo genere. Sono state 88 (erano state 69 nel 2023 e 84 nel 2022, dieci anni fa furono 43, meno della metà) le persone che non hanno sopportato più la gogna e la vita del carcere. In generale il 2024 è stato l’anno in cui sono morte più persone in carcere in Italia, ben 243. E che la situazione sia diventata esplosiva è testimoniata anche dall’ultimo caso accaduto nel carcere di Teramo.
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Una situazione oramai al collasso
Sovraffollamento, condizioni inadeguate e fatiscenti di molte strutture e la cronica carenza di personale di polizia penitenziaria. Ecco le problematiche più grandi che rendono la vita all’interno delle carceri ancora più drammatica di quello che già è comunque il dover scontare un periodo di detenzione e quindi di privazione della libertà per espiare una colpa. Un problema che quotidianamente vediamo arrivare nelle prime pagine dei giornali senza che però le istituzioni riescano a porre rimedio a una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più esplosiva.

L’ultimo caso è accaduto nel carcere di Teramo in Abruzzo domenica pomeriggio, quando un detenuto ha lanciato una bomboletta di gas, di quelle utilizzate per la preparazione dei pasti, facendola esplodere nell’ambulatorio dell’infermeria del primo reparto.
Due agenti feriti
L’esplosione della bomboletta ha rischiato infatti di tramutarsi in tragedia. Immediatamente ha provocato del fumo che ha invaso l’intero piano della casa circondariale, provocando molto panico tra tutte le persone presenti.

Un’infermiera e un poliziotto sono riusciti appena in tempo a mettersi in salvo, ma l’agente ha dovuto comunque far ricorso alle cure mediche nel pronto soccorso dell’ospedale teramano, da dove è stato dimesso con una prognosi iniziale di sei giorni. Il boato ha distrutto i vetri dell’infermeria, si legge nella nota del sindacato della Polizia penitenziaria, e “il fumo si è diffuso nella gran parte dei piani detentivi, creando non pochi problemi di agitazione tra i ristretti. I detenuti appaiono restii al rispetto delle regole”, aggiunge il sindacato rimarcando il fatto che ormai “si sentono liberi di perpetrare fatti dannosi consci di risposte ormai blande di fronte al dilagare di queste violenze e un sistema incapace di organizzarsi con risorse umane sufficienti”.