Una bambina testimonia contro il fratello di 15 anni, accusato di aver sterminato tutta la sua famiglia nel giro di una notte
La tragedia emersa lunedì da Seattle, nello stato di Washington, è classica dei film thriller. Un ragazzo di 15 anni è stato arrestato dopo che la polizia ha rinvenuto, nell’abitazione dove viveva, i cadaveri di 5 componenti della sua famiglia. Quelli che, però, sembravano essere solo dei sospetti nei suoi confronti, si sono ora trasformati in certezze.
La sorellina di quattro anni più piccola, infatti, è riuscita a fornire una testimonianza preziosa e scioccante. La piccola, in preda alla paura, ha avuto la geniale idea di fingersi morta davanti alla furia omicida del fratello. Secondo quanto riporta la CNN, i documenti del tribunale hanno conservato quanto rivelato dall’undicenne.
La sopravvissuta avrebbe rivelato di aver sentito degli spari nella notte. Alzatasi dal letto si sarebbe affacciata dalla fessura della porta e avrebbe visto il cadavere del padre per terra. Accanto a lui il fratello di soli 9 anni, ucciso senza alcuna pietà e con del sangue che gli usciva dalla bocca.
Una sorte che è toccata anche alla più piccola delle sorelle, quella di 7 anni che, in stanza con lei, dopo aver sentito gli spari è uscita di corsa dalla camera. A quel punto la piccola testimone ha sentito un altro sparo, per poi scoprire che era proprio diretto alla piccola.
La fuga della sorella
La bambina ha rischiato una sorte simile. Quando il fratello è entrato nella sua stanza, le ha puntato contro la pistola e ha sparto due volte, colpendola prima alla mano e poi sfiorandole il collo. Il dolore è stato sovrastato dall’adrenalina, dando il coraggio e la freddezza alla piccola di fingere la sua morte.
Quando il fratello se n’è poi andato di casa, la sorella è fuggita dalla finestra. Questa ha chiamato la polizia denunciando quanto accaduto, riuscendo anche a identificare la pistola con cui ha sparato ai familiari (una Glock).
Il pubblico ministero ha ora chiesto alla corte di processare il quindicenne come se fosse un adulto. Se, infatti, dovesse essere affidato al tribunale dei minori la sentenza dovrebbe essere nettamente minore. Come massimo, infatti, potrebbe essere trattenuto fino all’età di 25 anni, non rischiando di incappare a ulteriori sanzioni negli anni successivi.
Se, invece, il ragazzo dovesse essere condannato e imputato in un tribunale per adulti, rischierebbe fino a 25 anni di carcere. Per il momento, per, non è stata ancora presa nessuna decisione. Nei prossimi giorni si attendono novità in tal senso, con l’avvocato del ragazzo che tenta di alleggerire la pressione intorno a lui.