Sale la preoccupazione in Italia su una nuova possibile epidemia. Tutto sui sintomi da conoscere e quando rivolgersi ad un ospedale.
Gli ultimi anni sono stati fortemente contraddistinti dalla presenza del coronavirus. Il mondo, Italia inclusa, ha dovuto fare conti con un virus che ha causato diversi problemi, portando anche al decesso di tantissime persone. Ora la preoccupazione è iniziata a salire dopo il primo caso registrato nel paese.
In maniera inevitabile il Covid-19 ha aperto un nuovo capitolo della storia umana, fatto da una maggiore attenzione ai possibili virus che provengono dai paesi esteri. In questo preciso scenario rientra una malattia causata da un particolare virus diffuso in Sud America, che sarebbe arrivato in Italia.
L’Italia si è resta protagonista del primo caso europeo di febbre Oropouche, in una paziente che era stata negli scorsi mesi nella regione tropicale caraibica. Quanto emerso sta generando decisa preoccupazione e per tale ragione è adeguato conoscere i sintomi per poter agire il più presto possibile.
Febbre Oropouche, primo caso segnalato in Veneto: i sintomi della malattia
In Veneto è stato diagnosticato il primo caso in Europa di febbre Oropouche. La segnalazione del caso è stata fatta dall’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona.
La squadra della struttura veneta ha subito isolato il virus nel laboratorio ad alto livello di biosicurezza Bsl3 del Dipartimento, così da procedere, come evidenziato dalla nota ufficiale, allo sviluppo di test diagnostici specifici. Inoltre gli esperti studieranno anche la capacità di veicolare il virus da parte di potenziali vettori presenti anche nel paese.
Il virus Oropouche è un arbovirus, ovvero un virus che si trasmette all’uomo o ad altri animali tramite la puntura di insetti come mosche, zanzare o zecche. In questo determinato caso, il vettore sono dei moscerini (Culicoides paraensis) presenti in Sud e Centro America e anche nei Caraibi.
I sintomi della malattia, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), emergono circa dopo un periodo compreso tra i 4 e gli 8 giorni, con un massimo di 12 giorni, dalla puntura infettiva. La sintomatologia si manifesta improvvisamente, con febbre, rigidità articolare, mal di testa, brividi, dolore, a volte nausea e vomito persistenti, e può durare dai 5 ai 7 giorni.
Dopo circa una settimana le persone recuperano la loro salute senza particolari complicazioni. Tuttavia, la convalescenza può durare settimane e solo raramente la malattia genera gravi complicazioni. Per tale ragione se ci sono i sintomi descritti bisogna rivolgersi subito ad una struttura ospedaliera, specialmente se avete visitato da poco l’America del Sud.