Gli atti di clemenza sono stati adottati in considerazione dell’età avanzata dei condannati e delle particolari condizioni in cui sono maturati i delitti.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso la grazia a tre condannati per omicidio. Un comunicato diffuso dal Quirinale precisa che gli atti di clemenza sono stati adottati tenendo conto: “dell’età avanzata dei condannati, delle precarie condizioni di salute dei medesimi e dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie nonché delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti”.
L’atto di clemenza conclude quindi le vicende giudiziarie di Franco Drì (78 anni), Giancarlo Vergelli (88 anni) e Vitangelo Bini (89 anni).
Drì fu condannato a sei anni di reclusione dopo che nel 2015, al culmine dell’ennesima lite, sparò al figlio tossicodipendente. Vergelli invece avrebbe dovuto scontare una condanna a 7 anni e 8 mesi per l’omicidio della moglie, malata di Alzheimer.
Dopo il delitto, l’uomo andò a costituirsi dalla polizia dicendo agli agenti “Non ce la faccio più” e spiegando di non aver retto al repentino aggravamento della malattia della moglie.
Storia analoga quella di Bini, che dopo aver assistito per 12 anni la moglie, anche in questo caso malata di Alzheimer, la uccise in seguito ad un forte peggioramento delle condizioni di salute della donna.