Hai aspettato tanto tempo prima di poter fare una visita in una struttura pubblica? L’ASL dovrebbe rimborsarti, ma non tutti lo sanno. Ecco come devi fare a richiedere il rimborso che ti spetta.
Il servizio sanitario nazionale non è messo bene, ma questo già lo sapevi. Tutti abbiamo vissuto esperienze positive e negative all’interno di una struttura ospedaliera pubblica, ma purtroppo conosciamo anche i tempi di attesa, tendenzialmente molto lunghi. Non importa in quale regione tu viva, nessuno fa eccezione e questo è un problema importante, soprattutto per chi ha patologie che necessitano un intervento in tempi brevi.
I tempi di attesa troppo lunghi creano due problemi: il primo è quello di vedersi costretti a prenotare la stessa visita presso uno studio privato, spendendo molti più soldi. Il secondo problema riguarda proprio chi non può permettersi di spendere più di cento euro (quando ti va bene!) per una visita privata ed è costretto ad aspettare diversi mesi prima che arrivi il proprio turno. In questo modo, ovviamente, queste persone mettono in pericolo la propria salute. Ma c’è un modo per proteggersi da tutti questi ritardi? C’è un modo per ottenere un rimborso economico in caso di file troppo lunghe? Tra poco ti daremo la possibilità di conoscere la risposta.
Attesa troppo lunga? Ecco quando l’ASL è obbligata a rimborsarla
Cosa bisogna fare se il servizio sanitario pubblico ha delle lacune? Non vogliamo addentrarci in discorsi politici, è fin troppo evidente che i tagli alla sanità pubblica abbiano reso il servizio sanitario carente, sotto tutti i punti di vista. Sperando che in futuro possa arrivare un’inversione di marcia, adesso possiamo soltanto provare a trovare qualche norma per tutelarci e farci rimborsare eventuali mancanze.
Ad esempio, cosa succede se i tempi di attesa per una visita presso una struttura pubblica dovessero essere particolarmente lunghi? Devi sapere che esiste una normativa che obbliga l’ASL a rimborsare quanto speso da un cittadino presso una struttura privata per effettuare la visita in tempi più brevi. Stiamo parlando del decreto legislativo 124 del 1998, nel quale è chiaramente, all’articolo 3 comma 13, che ci sia questa possibilità. La norma è nazionale, quindi si può applicare in tutte le regioni.
Eventualmente, le leggi regionali possono intervenire su questo argomento sono applicando dei miglioramenti. Per questo motivo, le ASL non potranno rifiutare un rimborso qualora dovessi presentarti con la ricevuta fiscale di uno studio privato. L’iter potrebbe essere lungo, anche perché è spesso sconosciuto anche agli addetti del servizio sanitario locale, ma è assolutamente lecito richiedere il rimborso. Lo dice la legge e sarebbe opportuno applicarla.