Multa di 6 milioni di euro a Eni Plenitude: come avrebbe raggirato gli italiani

Eni Plenitude ha subito una importa ammenda da 6 milioni di euro: il colosso energetico italiano deve fare i conti con un bel problema.

Eni Plenitude è una divisione di Eni che si occupa di fornitura di gas naturale ed energia elettrica per clienti come privati o aziende. E pensare che si tratta di un colosso che punta all’energia sostenibile e cerca di ridurre l’impatto ambientale, ma ora la situazione si fa più complicata del previsto. Di recente, infatti, è finita sotto la lente d’ingrandimento per un motivo ben preciso.

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Eni Plenitude ha ricevuto una multa da 6 milioni di euro, centinaia le segnalazioni – Credit ANSA – Abruzzo.cityrumors.it

La vicenda rischia di avere un effetto boomerang, specialmente alla luce di centinaia di segnalazioni. La condotta sarebbe al centro dei vari casi segnalati, specialmente alla luce dei contratti stipulati. Adesso, però, è arrivata la multa da 6 milioni di euro, un colpo non indifferente per una società attiva in tantissime zone del mondo. Il motivo dell’ammenda esiste e molti ne hanno segnalato una presunta attività illecita.

Cosa è accaduto e perché Eni Plenitude è stata multata

Il Garante per la Privacy avrebbe accusato Eni Plenitude di presunte pratiche commerciali scorrette. Secondo quanto riportato dalle indagini, infatti, la società avrebbe attivato in maniera illecita qualcosa come 650 contratti, ma senza l’autorizzazione dei clienti.

Eni multa Garante per la Privacy
Ecco per quale motivo EniPlenitude ha ricevuto una multa – Credit ANSA – Abruzzo.cityrumors.it

E nella settimana 6-13 marzo 2023, invece, 747 contratti stipulati di cui 657 illegittimi, da qui la multa pari a 6,41 milioni di euro. Una vicenda ancora tutta da chiarire, così come l’indagine da parte delle autorità competenti.

Al centro di tutto ci sarebbe il mancato rispetto del Registro delle Opposizioni, strumento che dovrebbe consentire ai cittadini di non ricevere chiamate commerciali indesiderate. Nonostante questo, però, Eni Plenitude avrebbe continuato a contattare le persone iscritte al Registro, senza ottenere alcun consenso.

Da settembre 2021 a marzo 2023 sono 108 segnalazioni e 7 i reclami giunte al Garante per la Privacy. Ma non finisce qui perché oltre alla multa c’è anche il divieto di trattare dati personali dei reclamanti e di chi abbia segnalato la vicenda.

La società ha l’obbligo di contattare nuovamente coloro i quali abbiano sottoscritto contratti illegittimi per comunicare l’esito del procedimento. E proprio questa tipologia di comunicazione sarà oggetto di attività concordata con il Garante, nel pieno rispetto dei principi di correttezza e trasparenza. Cosa succederà adesso? La società dovrà mettete in atto delle azioni correttive quanto prima.

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