In una casa famiglia in provincia di L’Aquila, un 17enne è stato arrestato per estorsione e minacce continuate ai danni di tre minorenni.
I tre minorenni, come il ragazzo 17enne straniero, erano ospiti della struttura d’accoglienza.
Il 17enne era ospite di una casa famiglia della Valle Peligna ma a seguito degli avvenimenti che l’hanno visto accusato di minacce ripetute ed estorsione, ai danni di altri tre ragazzi, anch’essi ospiti della struttura, il ragazzo adesso accusato, è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.
I provvedimenti per il giovane
In una casa famiglia della Valle Peligna, un ragazzo di 17 anni, di origini straniere, è stato arrestato dopo che tre ospiti hanno palesato i comportamenti messi in atto dal ragazzo: ripetute minacce, soprusi ed estorsione, tutte attività a cui gli ospiti venivano sottoposti da parte del ragazzo. Si è quindi manifestata la necessità dell’intervento delle forze dell’ordine.
I carabinieri della compagnia di Sulmona infatti, hanno eseguito il provvedimento emesso dal GIP presso il tribunale per i minorenni dell’Aquila. Sempre i carabinieri, hanno condotto diverse indagini sotto il coordinamento della procura della Repubblica per i minorenni dell’Aquila.
Quanto emerso è che il giovane 17enne, era già indagato per fatti simili e che, proprio per questi motivi, era stato disposta la permanenza, sotto forma di misura cautelare, presso la casa famiglia sita nella Valle Peligna. Secondo quanto disposto dal GIP minorile, il ragazzo avrebbe reiterato le condotte antisociali, analogamente a quanto fatto adesso, comportamento che ha portato il ragazzo alla carcerazione.
Gli episodi a cui ci si riferisce in questa fase, riguardano gli ultimi due mesi di permanenza del ragazzo presso la struttura. Gli educatori del centro hanno prontamente segnalato gli avvenimenti agli inquirenti; gli stessi educatori hanno inoltre segnalato, come loro stessi sono diventati bersaglio delle minacce del ragazzo, che più volte presentava resistenze all’autorità.
Gli episodi negativi sono stati continuativi e reiterati nel tempo, fatto che ha minato la ragion d’essere della permanenza del ragazzo presso il centro d’accoglienza, che dovrebbe trovarsi in un percorso di accoglienza e inclusione sociale condiviso da tutti gli stranieri non accompagnati che soggiornano nel centro.
I fatti che riguardano il 17enne, evidenziano come il ragazzo mettesse in atto vari metodi di prevaricazione sugli altri residenti presso la struttura, generando in loro una sorta di timore, che portava all’asservimento totale, dato dai meccanismi di paura innescati. Al ragazzo è stato contestato per esempio, di aver estorto un telefono cellulare, che è stato poi ritrovato e sequestrato dalle forze dell’ordine, in fase d’indagine.
Il PM titolare dell’inchiesta dunque, basandosi su quanto evidenziato in fase d’indagine, ha potuto richiedere e ottenere la misura di custodia cautelare in carcere. Sono stati i carabinieri a scortare il minore presso l’istituto di pena minorile della capitale, dove dovrà attendere l’interrogatorio di garanzia che è previsto nei prossimi giorni.