La tecnologia può uccidere: scoperto omicidio con pistola in 3D

A uccidere il CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson, sarebbe stato Luigi Mangione, la cui pistola è stata generata da una stampante 3D

Una svolta decisiva nelle indagini sull’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, apre uno scenario inquietante. Luigi Mangione, 26 anni, è stato arrestato in Pennsylvania come sospettato principale per il brutale assassinio avvenuto a New York la scorsa settimana. Ma ciò che emerge dal suo fermo getta nuova luce sulla crescente diffusione delle cosiddette “ghost gun”, armi stampate in 3D, per questo motivo non rintracciabili e pericolosamente facili da ottenere.

Stampante 3D
La tecnologia può uccidere: scoperto omicidio con pistola in 3D – Abruzzo.cityrumors.it

Tra gli oggetti sequestrati a Mangione, spicca proprio una pistola artigianale. Questa è priva di numero di serie, equipaggiata con un silenziatore e, secondo i primi accertamenti, in grado di sparare proiettili da 9 millimetri. Non è ancora una certezza, però gli investigatori al momento sospettano che l’arma sia stata costruita con una stampante 3D, una tecnologia ormai alla portata di molti.

Chiunque, con una stampante 3D di media qualità e componenti facilmente acquistabili online, può assemblare un’arma letale senza lasciare tracce. Nessun controllo di precedenti, nessuna registrazione, nessuna limitazione legale. Sono sufficienti pochi clic per ordinare i pezzi e un manuale scaricabile gratuitamente per metterli insieme.

Non c’è bisogno di essere un esperto per costruire queste pistole”, ha dichiarato un funzionario della polizia di New York. “Le piattaforme online vendono tutto il necessario, e persino i kit più sofisticati sono accessibili a prezzi ridotti”.

Le “ghost gun” e un crimine facilitato dalla tecnologia

Le ghost gun stanno rivoluzionando il modo in cui si accede alle armi da fuoco negli Stati Uniti. Secondo un rapporto del Dipartimento di Giustizia, negli ultimi cinque anni il numero di queste armi sequestrate è aumentato esponenzialmente: oltre 20.000 pistole fantasma recuperate solo nel 2022. E si tratta di una stima prudente, considerando che molte non vengono mai individuate.

La pericolosità risiede nella loro totale irrintracciabilità. Non avendo numeri di serie né registrazioni presso autorità federali, queste armi eludono i normali controlli, rendendo impossibile risalire ai loro costruttori o acquirenti. Chiunque può possederle: criminali, terroristi, o, come nel caso di Mangione, persone con motivazioni personali inquietanti.

Stampante 3D
Le “ghost gun” e un crimine facilitato dalla tecnologia – Abruzzo.cityrumors.it

L’arresto di Luigi Mangione porta all’attenzione non solo un delitto calcolato e terribile, ma anche un problema più grande e urgente: la facilità con cui è possibile ottenere armi negli Stati Uniti.

Le ghost gun rappresentano solo la punta dell’iceberg di un sistema che consente, con troppa semplicità, di mettere pistole nelle mani sbagliate. “La tecnologia ci sta superando”, ha ammesso Joseph Kenny, capo dei detective di New York. “La possibilità di stampare armi non solo facilita il lavoro dei criminali, ma complica enormemente il nostro”.

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