TripAdvisor: sentenza storica.
Scegliere il ristorante o l’albergo sulla base delle valutazioni espresse da centinaia di altri clienti, piuttosto che andare alla cieca è indubbiamente una grande comodità, tuttavia le recensioni pubblicate su TripAdvisor e altre piattaforme simili possono essere delle pericolose armi a doppio taglio.
Può infatti capitare che le valutazioni degli utenti vengano “inquinate” da recensioni finte, appositamente commissionate dai gestori per migliorare la reputazione online delle proprie attività. Si tratta delle cosiddette fake review, un problema ben noto e più diffuso di quanto non si pensi.
Proprio per questo, è destinata a lasciare il segno la sentenza con cui il Tribunale di Lecce ha condannato a 9 mesi di carcere il titolare di una società pugliese che, dietro pagamento da parte dei gestori, ha pubblicato circa mille fake review su TripAdvisor. Secondo i giudici infatti, scrivere false recensioni utilizzando identità diverse dalla propria è un crimine.
TripAdvisor, che nel procedimento contro l’azienda pugliese si è costituita parte civile, commentando la decisone dei giudici italiani, ha scritto in una nota: “Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet. Scrivere recensioni false ha sempre rappresentato una violazione della legge ma questa è la prima volta che, come risultato, il truffatore è stato mandato in prigione”.